RIFIUTI: SI DELLA REGIONE AL FINANZIAMENTO DELL’IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE A PACE

Sarà Pace, da emblema della cattiva gestione dei rifiuti, ad esempio di un nuovo “corso”. La Regione ha infatti confermato il finanziamento dello biostabilizzatore, che contribuirà a portare a regime la raccolta differenziata. Un risultato importante per l’Ammnistrazione Accorinti, che ha assicurato l’impegno sottoscritto tra l’assessore regionale Nicolò Marino, il dirigente generale ai rifiuti Lupo e l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua.

La biostabilizzazione dei rifiuti consiste nel selezionare meccanicamente  la parte secca e quella umida, pretrattando i rifiuti prima dello smaltimento in discarica per ridurre gli impatti connessi alla produzione di biogas e percolato. Il processo avviene secondo gli stessi principi fisici, chimici e biologici della biossidazione che si ha nel compostaggio. Ciò che distingue il ciclo di biossidazione da quello della biostabilizzazione è che il primo interessa materiale da raccolta differenziata destinato a diventare ammendante compostato per uso agricolo, il secondo invece, che interessa un rifiuto decisamente meno puro rispetto alla raccolta differenziata, ha semplicemente lo scopo di ridurne il contenuto di acqua, il peso e il volume del rifiuto, in modo da ridurne i costi di smaltimento.   Il materiale risultante dalla biostabilizzazione viene detto FOS (Frazione Organica Stabilizzata).

Sul fronte dei finanziamenti, la Regione contribuirà anche alla maggior parte del costo del piano di raccolta differenziata approntato negli anni scorsi dall’Ato3 e che prevede il porta a porta per un numero di cittadini che va da 65mila a 100mila.

Queste novità potrebbero accelerare quel processo virtuoso della raccolta differenziata (Messina è ferma al 5,5%  come confermano gli ultimi dati Istat che la vedono ultima in classifica)  e alleggerire la tassazione prevista per i rifiuti.

 

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