Tante le personalità presenti ieri pomeriggio, nella sala multimediale del Domenico Savio, per discutere insieme ai cittadini della “Gestione dei rifiuti tra proposte e…realtà”, ma un unico, grande concetto: trasformare i rifiuti in risorse. L’evento, promosso da ARPA Sicilia e C.A.A.M., con il patrocinio del Comune di Messina, è stato organizzato in occasione della 5^ Edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni e tutti i consumatori sulle strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea. E proprio di strategie e politiche di prevenzione ha parlato la rappresentante ARPA, Mimma Lucchesi, «L’ARPA è particolarmente presente nel discorso rifiuti per ciò che riguarda la prevenzione, il riuso e il riutilizzo degli stessi e la sensibilizzazione nelle scuole, svolta spiegando ai ragazzi quali siano i comportamenti utili per proteggere l’ambiente».
«Il problema dei rifiuti è un problema di carattere sociale» ha sottolineato Antonio Marchese, direttore ARPA, «Noi siamo amministratori del mondo che si muove in equilibrio con gli esseri umani, ma si tratta di un equilibrio che, se non viene salvaguardato da noi stessi, rischia di saltare». «Il ruolo dell’ARPA» ha continuato Marchese, «è quello di effettuare controlli e rilevamenti, su acqua, terra e aria, che permettano di constatarne la qualità e stabilire così se la presenza di una discarica influisca negativamente o meno sull’ambiente circostante». «Dobbiamo riuscire a cambiare le abitudini negative della Sicilia e per questo motivo dobbiamo concentrarci soprattutto sui giovani e per farlo l’ARPA ha deciso da quest’anno di tenere una serie di incontri sull’educazione ambientale nelle scuole, per sensibilizzare anche i più piccoli, futuri uomini del domani, sull’importanza di un corretto smaltimento dei rifiuti».
La parola è passata, subito dopo, al presidente del direttivo di Legambiente Sicilia, Enzo Colavecchio, «Stando al XX Rapporto Ecosistema Urbano fornito da Legambiente, le regioni meridionali e Messina nella fattispecie risultano essere alle posizioni più basse per quel che riguarda la raccolta differenziata, ma è possibile pensare che, con un impegno attivo di tutta la cittadinanza, già dal 2014 ci sia la possibilità di raccogliere risultati diversi, sicuramente migliori e le premesse ci sono». «Messina, a differenza di altre città siciliane» ha continuato Colavecchio, «è dotata di isole ecologiche, nelle zone di Giampilieri, Pistunina, Gravitelli, Tremonti, Pace e Spartà e queste permettono di ottenere una buona raccolta differenziata che è il metodo migliore per lo smaltimento, perché consente ai rifiuti di diventare materie prime seconde».
Il primo collegamento via Skype della conferenza è stato quello con Alessio Ciacci, assessore all’ambiente del Comune di Capannori (Lucca), primo centro in Italia ad adottare la strategia “Rifiuti Zero”, che ha spiegato come quella di Rifiuti Zero sia un’azione indispensabile per il futuro, anche alla luce di studi e ricerche che confermano la necessità di adottare misure preventive in questo senso. La strategia “Rifiuti Zero entro il 2020”- che dice no all’incenerimento, alle discariche, alla società “usa&getta” e si ad una società sostenibile – può, secondo Ciacci, portare al raggiungimento dell’obiettivo rifiuti zero entro il 2020, ma si tratta in ogni caso di un riferimento ideale, essenziale è intraprendere un percorso che vada in questo senso . «Rifiuti Zero non è un’utopia» ha ribadito Ciacci, «Utopia è pensare di andare avanti senza una strategia di questo tipo». Presente all’incontro anche l’assessore comunale all’ambiente, Daniele Ialacqua, che si è detto ben consapevole di quanto la situazione rifiuti attuale di Messina non sia certo delle più rosee, «Adesso ci stiamo concentrando su un concetto chiave» ha spiegato l’assessore, «Ottimizzare l’esistente. Con le isole ecologiche, con la raccolta differenziata che deve stimolare e coinvolgere tutti, con il sistema di raccolta rifiuti porta a porta per esercizi commerciali, che se fosse esteso a tutta la città permetterebbe di raggiungere risultati significativi e ancora i piccoli centri di compostaggio attualmente presenti alla villa Dante e alla villa Mazzini e un altro centro che sarà inaugurato sabato alla villa Sabin».
Il presidente della rete Rifiuti Zero Messina, Beniamino Ginatempo, si è detto abbastanza soddisfatto della campagna nazionale di raccolta firme per la legge Rifiuti Zero attualmente in corso, che a Messina ha trovato una più che buona aderenza, «La Sicilia ha fino ad ora raccolto circa 6000 firme e solo a Messina ne sono state raccolte circa 2000», ha sottolineato. «Il dato allarmante è che la produzione annua media di rifiuti urbani di Messina è di circa 110.000 tonnellate, pari a 4 milioni di euro». «Metodi di smaltimento rifiuti come l’incenerimento e la discarica sono contro natura, perché interrompono un ciclo possibile, quello che permette ai rifiuti di diventare materie prime seconde e quindi risorse». «Per fare ciò» ha spiegato Ginatempo, «sarebbe necessario utilizzare mezzi diversi da quelli in uso ad oggi, come bidoni condominiali, anziché urbani e bidoni domiciliari che consentano a ciascuna famiglia di separare in casa i rifiuti, diminuendone così nettamente la quantità prodotta». Parola poi a Danilo Pulvirenti, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia, che ha messo in evidenza l’importanza dell’attività portata avanti nelle scuole, ricordando l’appuntamento di domani, quando all’auditorium S.Nicola di Mascalucia (in via Etnea, a Catania) sarà proiettato il film Trashed – già proiettato a Messina – con lo scopo di spiegare ai ragazzi in cosa consista il processo di incenerimento e cosa comporti. Ultimo collegamento via Skype dell’incontro è stato quello con Enzo Favoino, che è tornato sul discorso Rifiuti Zero, elencando le 5 R (reduce, reuse, recycle, rot, re-design) che compongono il processo.
In tema poi di partecipazione attiva della popolazione, è stato il momento della biologa Alessandra Passini, che ha parlato del “compost” – compostaggio – che altro non è se non «il prodotto della degradazione organica a partire dai nostri scarti vegetali». La Passini ha quindi spiegato l’esistenza dei compostaggi collettivi – ossia della gestione partecipata tra ATO, Comune e privati cittadini – organizzati attualmente alla villa Dante il mercoledì alle ore 12, alla villa Mazzini il giovedì alle ore 15 e la domenica alle ore 12 e del prossimo compostaggio collettivo che sarà inaugurato alla villa Sabin sabato 23 novembre alle ore 10. Ulteriori informazioni sull’iniziativa alla pagina Facebook Compostaggio Collettivo Messina (https://www.facebook.com/pages/Compostaggio-Collettivo-Messina/538444712856294). Infine, Eva Rotondo ha parlato della Permacultura, un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energie e al contempo presentino la ricchezza e la stabilità degli ecosistemi naturali. La Rotondo ha sottolineato infine l’importanza di fare network, creare una rete tra la gente per spargere la voce sulle tante iniziative esistenti – e magari poco conosciute – contro lo spreco e a favore del riciclo degli oggetti, citando le pagine Facebook su iniziative basate sul baratto e lo scambio, come Te lo regalo se vieni a prenderlo Sicilia (https://www.facebook.com/groups/211218032316457/?fref=ts), oppure Permacultura con Eva Polare (https://www.facebook.com/pages/Permacultura-con-Eva-Polare/295383433938298?fref=ts).
(DEBORA RUNCI)