SI SCRIVE THOR, SI LEGGE LOKI

Il tempo passa, e questo non si può evitare, ma la cosa ha anche dei lati positivi. Sembrava ieri che eravamo tutti eccitati a gridare al mondo “noi abbiamo un Hulk!” caro Loki dei miei stivali! E ci svegliamo oggi in piena operazione Avengers 2! E’ il turno del dio biondo, il figlio di Odino, è il turno di Thor – The Dark World.
Ed io, che sono un fan e non lo nego, devo sedermi un attimo e fare un piccolo sforzo per dividere la mia contentezza all’uscita del film da un’analisi che evidenzierà non pochi problemi, a diversi livelli.
L’impronta stilistica che la Disney vuole dare alla miniera d’oro che è il franchise Marvel è chiarissima: alternare azione a comicità è una scelta condivisibile. Ma bisogna anche saperlo fare. E in quest’ottica è obbligatorio fare un confronto con Iron Man 3, il film precedente del mondo Marvel, perchè, se in Iron Man 3 la formula funziona alla grande, grazie soprattutto ad un’operazione nostalgia che aveva un senso compiuto, in Thor appare molto meno adatta e molto più arrangiata. Non è certo un caso se alcune delle scene “comiche” del film, che appaiono totalmente slegate dal resto, siano state girate dopo la fine delle riprese, e non è un segreto che la necessità di girare queste scene sia nata dall’inaspettata esplosione nel cuore dei fan del personaggio di Loki che, in effetti, nonostante l’attore non brilli esattamente per carisma o bravura, è un personaggio estremamente più interessante di Thor.
Aggiungo una cosa prima di parlare d’altro: questa scelta stilistica che la Disney ha voluto dare al mondo Marvel la apprezzo molto per due motivi: è un’operazione smaccatamente commerciale, si seguono i gusti del pubblico, senza nascondersi dietro una presunta “arte”; e ci si discosta molto dallo stile deprimente che la Warner invece sembra voler dare al mondo DC.
Loki è un personaggio ingombrante, senza dubbio: è entrato nel cuore dei fan, è sicuramente scritto un po’ meglio, tipicamente il cattivo ha un appeal particolare, e, parliamoci chiaro, Thor ha il carisma di un trattore, quindi la scelta di aggiungere delle scene appare anche logica da un certo punto di vista, ma, come dicevo, è fatta maluccio. Ne risente la scorrevolezza della narrazione, e, ma questo bisognerebbe verificarlo, credo ne abbiano risentito gli altri personaggi secondari, in particolare, la comitiva molto “Signore degli Anelli” di Thor: i ragazzi vengono presentati ad inizio film in un certo modo e se ne stanno in disparte per il resto delle due ore.
Insomma, alla fine, il film è godibile, le scene comiche grosso modo funzionano, cioè fanno ridere, le scene d’azione divertono, si avverte un po’ di lentezza soprattutto nella prima parte, ma non arriva mai ad annoiare.
Vorrei concludere però rilanciando una domanda che mi tortura da quando ho letto la recensione di Leo Ortolani: se Thor ha piantato Natalie Portman alla fine del primo film dicendo di non poter più tornare sulla Terra, perchè poi è tornato a combattere con gli Avengers non facendole nemmeno una telefonata?
PS Non fate i pirla come me, state seduti fino alla fine di TUTTI i titoli di coda, che ci sono le solite scene post film.
PPS Vi segnalo che nel ruolo di villain, Malekith,  sotto una maschera che lo rende irriconoscibile, c’è il buon vecchio Cristopher Ecclestone, il nono dottore della serie Doctor Who

 

(Voto 6/10)

(U.P.)

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