Mattinata affollata nei corridoi del Palazzo comunale, occupati dai componenti delle tre famiglie in graduatoria per l’acquisizione della casa e dai corsisti partecipanti al nuovo progetto regionale gestito dal CIAPI di Priolo. Ma a spiccare tra la folla sono gli shorts di turisti fuori stagione.
Sono 185 i soggetti provenienti dalla città e dalla provincia che questa mattina hanno riempito il salone delle bandiere, coinvolti nelle fasi propedeutiche del progetto del CIAPI (Centro Internazionale Addestramento Professionale Integrato) di Priolo che prevede di impegnare gli ex operatori degli sportelli multifunzionali nel perseguire attività volte alla diffusione sociale, con particolare attenzione alle situazioni di svantaggio. “Speriamo anche che con questo progetto il CIAPI possa portare avanti politiche per un incrocio effettivo fra domanda e offerta di lavoro, determinando un confronto con il mondo delle imprese”. Questi i desideri espressi dalla dottoressa Rosella Bottaro, presente in veste di referente provinciale con Maria Fallo.
A mischiarsi tra i corsisti, le tre famiglie che qualche tempo fa avevano optato per il pernottamento al comune come forma di protesta dopo lo sfratto. In quell’occasione, circa tre mesi orsono, l’amministrazione aveva provveduto aprendo loro l’ex scuola di Catarratti offerta come rifugio temporaneo nel quale, pero, tutt’oggi i soggetti continuano ad alloggiare. La lentezza della burocrazia concernente la questione della graduatoria per gli alloggi ha spinto le famiglie a ritornare in comune dove, da tre giorni, ogni mattina attendono buone nuove. A non vederci chiaro, e lamentare un errore nella valutazione del punteggio funzionale all’ingresso in graduatoria, sarebbe una coppia che dichiara di aver avviato le pratiche già nel 1996 senza risultati, riscontrati invece da gli altri due nuclei familiari rientranti in graduatoria nonostante le pratiche risalgano rispettivamente al 2006 e al 2013.
Non è mancato l’atto di forza: momenti di tensione tra le forze dell’ordine e una una donna a cui è stata notificata ordinanza di sgombero e che per essere ricevuta ha bloccato la via d’accesso alle stanze del sindaco con un sit-in improvvisato. Non si sono tirati indietro il Sindaco e l’Assessore Signorino che hanno prontamente ricevuto i richiedenti.
Ma a spiccare nella confusione generale, niente di ironico, sono stati loro, gli ignari turisti. Shorts, cappellini e macchine fotografiche alla mano, pensavano forse di visitare il monumento al potere messinese per ritrovarsi, invece, in mezzo al putiferio di un giorno poco adatto. E dire che i corridoi di palazzo Zanca sono spesso deserti! Entrati con ogni buon proposito di conoscenza, fermi davanti all’unica cartellonistica possibile, quella indicante gli uffici comunali, i buoni crocieristi hanno anche tentato di cercare indicazioni, ma non trovando alcunché di interessante, hanno fatto dietro front.
Come dire, l’abito non fa il monaco: peccato che un palazzo tanto bello all’esterno, non possa offrire granché una volta varcata la soglia. (LAURA MANTI)