Ansa, La Repubblica, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, Vanity Fair, Tgcom24. All’indomani della cerimonia della Festa dell’Unità Nazionale – Giornata delle Forze Armate e del ricordo dei caduti nella prima guerra mondiale, ma soprattutto all’indomani dell’intervento che il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha pronunciato nel corso della cerimonia, ecco che il suo nome ha subito fatto il giro del web e non solo. Lui, convinto pacifista, che ieri si è fatto avanti con la bandiera della pace, citando le parole di Sandro Pertini «si svuotino gli arsenali, strumenti di morte e si colmino i granai, fonte di vita», sottolineando la necessità di pace per tutti. Un gesto forte, giudicato da molti fuori luogo, interpretato come pura mania di protagonismo e visto da altri come un gesto normale, espressione del desiderio comune della fine di ogni lotta.
Così, mentre tra le righe battute dall’Ansa riecheggiano le parole del Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D’Alia, secondo cui Accorinti «dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali», La Repubblica sottolinea come l’intervento di Accorinti abbia fatto indignare i due generali che hanno abbandonato la cerimonia, Ugo Zottin, comandante della divisione Culqualber dei carabinieri e Stefano Spagnol, comandante provinciale dell’Arma.
Resterà storica la prima pagina de Il Manifesto che riporta la notizia sottolineando come, dopotutto, il sindaco si sia solo presentato alle celebrazioni con una bandiera della pace su cui era riportato l’art.11 della Costituzione Italiana, mentre Il Corriere della Sera evidenzia la polemica esplosa sul web (e non solo) e la netta divisione tra chi sostiene che si sia trattato di un gesto fuori luogo e chi invece si è schierato dalla parte del sindaco e della sua battaglia.
Ancora, Tgcom24 parla di un'”insolita festa delle Forze Armate a Messina”, e Vanity Fair racconta del discorso pacifista del sindaco di Messina e dei militari che, stizziti, lasciano la piazza.
Ecco però che, direttamente dal blog di Gad Lerner emerge un’opinione del tutto controcorrente, «A me il sindaco di Messina piace un sacco» si legge infatti dalle parole del giornalista, che aggiunge «Niente che non si sapesse della sua biografia di militante gandhiano nonviolento. Coerente con le cose che aveva detto in campagna elettorale e per le quali i messinesi lo hanno voluto eleggere sindaco. Sarà come sarà, ma a me questo sindaco Accorinti piace un sacco. Avercene, come lui!». (DEBORA RUNCI)