Domenica movimentata con nuvoloni in avvicinamento da Palermo a Messina.
Niente a che vedere con il meteo però, evitate quindi di metter mano agli ombrelli, a meno che non vi troviate in zona Genio Civile. Il maltempo che sembra stia per abbattersi sulla città colpirà esclusivamente l’edificio di Via Aurelio Saffi e, nello specifico, l’ing. Gaetano Sciacca. Pare infatti che nel capoluogo regionale sia sempre più insistente il vociare che darebbe per imminente la rimozione dall’incarico dell’attuale ingegnere capo, colpevole d’aver vestito i panni di “signor no!” in modo troppo netto e categorico a fronte dei tentativi di “nuova insensata speculazione edilizia sulle colline o in prossimità dei litorali e degli argini dei torrenti”, si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola stamane.
Che i programmi di Crocetta prevedessero un valzer per far ruotare i dirigenti della pubblica amministrazione era cosa nota, ma proprio la sostituzione di Sciacca, trasversalmente considerato come un nemico giurato della speculazione edilizia, amato dagli ambientalisti quanto malvisto dai palazzinari e dai loro gotha politici, fa discutere.
La sostituzione del “No Man” Sciacca preoccupa alcuni degli opinion leaders di questa città, storicamente abituata a relazioni collaudate basate anche sulle agevolazioni che certi politicanti riescono a far ottenere agli amici (quando non addirittura soci) imprenditori, per autorizzazioni ad edificare anche in zone ove persino un bambino scorgerebbe l’incombenza di rischi serissimi. Esageriamo? Osservare da lontano Messina che, vista dallo Stretto, sembra un’accozzaglia disordinata di palazzette e casupole ammassate le une sulle altre, quasi incastrate tra loro come in un perverso tetris edilizio, supporta la considerazione.
Un castigo vero e proprio sarebbe – secondo certi uni – quello che da Palazzo D’Orleans starebbe per essere inflitto all’ingegner capo del Genio Civile, che qualcuno dava in campagna elettorale come possibile membro della giunta Accorinti, laddove l’allora candidato sindaco avesse vinto le elezioni. Sappiamo bene come invece si sono sviluppati gli eventi.
Proprio in queste settimane si fa sempre più urgente la necessità di dar vita ad un nuovo Piano Regolatore Generale, oggetto di dibattito tanto in consiglio comunale quanto in giunta: l’obiettivo è quello di rifarsi al principio del “consumo di suolo zero”, caro ai paladini dell’ambiente e allo stesso Sciacca che, ricorderete, alla vigilia delle amministrative ebbe ad illustrare, durante uno degli incontri programmatici di CMdB, la situazione di enorme rischio idrogeologico del nostro Comune, sottolineando la necessità di un’inversione di rotta rispetto alla indiscriminata e folle usura di un territorio che, stando al vecchio piano regolatore, avrebbe dovuto essere sfruttato con ben altri crismi e molta più parsimonia, ottimizzando gli spazi disponibili e non edificando su fianchi precari di colline e a ridosso di torrenti pericolanti.
Attenderemo l’evolversi della faccenda consapevoli di una grande verità: a guardar Messina, ad oggi, il compianto ing. Borzì (padre del vecchio Prg) starà rimpiangendo i due anni di lavoro impiegati per dare alla città una regolamentazione che, nei decenni a seguire, è stata completamente ignorata da dirigenti e amministratori responsabili. (Jody Colletti)