BENI CULTURALI A MESSINA: NUOVE NOMINE, VECCHIE POLEMICHE

A pochi giorni dalle nomine dei nuovi sovrintendenti da parte dell’ assessore regionale Mariarita Sgarlata, non mancano le critiche che però restano circoscritte in ambito politico, giacchè per quanto riguarda Messina, le nuove nomine sembrano essere state state ben accolte.

Infatti la nomina dell’arch. Rocco Giovanni Scimone,  nuovo Soprintendente ai Beni culturali per la provincia di Messina, raccoglie le speranze di chi sostiene la necessità di ridare slancio alla valorizzazione di alcuni gioielli cittadini, dal Forte San Salvatore al Forte Gonzaga, dalla Real Cittadella alla Chiesa Normanna di Mili.

Il suo lavoro inizierà i primi di novembre, quando riprenderà posto negli uffici che lo hanno visto già quale direttore del servizio Architettonico-paesaggistico.

L’arch. Scimone, messinese di Ganzirri, 62 anni, è  l’attuale direttore della Biblioteca regionale, incarico che ricopre dal 2010 e a cui subentrerà l’ex assessore Sergio Todesco.

È entrato nell’amministrazione dei Beni culturali nel 1981, proveniente dal Genio civile, e già nel 2006 fu nominato sovrintendente, ma poi l’incarico fu revocato a seguito degli esiti di alcune contestazioni giurisdizionali.

La sua, e le altre  nomine,  sono state contestate dalla stessa maggioranza all’Ars, con l’UDC in prima linea che ha presentato un’interrogazione parlamentare firmata dal capogruppo dei centristi Lillo Ferretto,  con la quale si chiede che “l’Assessore per i beni culturali e l’identità siciliana spieghi quali sono stati i criteri che abbiano ispirato le nomine”.

E come sempre, sebbene la Sgarlata rivendichi assoluta libertà, non passa inosservata la vicinanza di sovrintendenti legati, in molti casi, al Megafono o in altri casi, ad altri esponenti della maggioranza. È il caso di Agrigento, dove il nuovo sovrintendente Caterina Greco è considerata politicamente molto vicina a Beppe Lumia. O a Catania, dove Fulvia Caffo è data molto vicina a Lino Leanza e Luca Sammartino di Articolo 4, o ancora a Messina, dove per l’appunto Rocco Scimone è considerato assai gradito al deputato regionale Beppe Picciolo.

C’è poi chi diffida della prassi per cui, grazie ad una legge regionale, è possibile che un architetto possa dirigere una biblioteca, così come un archeologo una pinacoteca (giusto per fare qualche esempio).

Ma in attesa di conoscere più da vicino il neo soprintendente, ecco quali sono gli altri dirigenti chiamati a dare una svolta alla dormiente situazione dell’amministrazione dei beni culturali, che paga la riduzione dei fondi destinati non solo alla ricerca, ma anche alla divulgazione.

A Messina, Caterina Di Giacomo andrà a guidare il Museo archeologico, Maria Costanza Lentini è confermata al Parco Naxos, alla biblioteca Sergio Todesco (che ha lasciato l’incarico di assessore alla cultura), al Museo Lipari va Maria Amalia Mastelloni (archeologa) e al Parco Mistretta Carmela Bonanno.

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