Il Karel Music Expo ha brillantemente passato l’anno della crisi. La settima edizione del festival della cultura resistente ha infatti sfidato il maltempo (per la prima volta in sette anni il meteo non è stato dei migliori nei giorni della manifestazione) e incassa un’edizione che ha spaziato tra rock, folk, elettronica, poesia, teatro, graphic novel e cibo (giusto per non farsi mancar niente!).
Il tema di questa edizione era Bianco, ed è il secondo della tetralogia dedicata ai colori. Un colore, il bianco che rappresenta «il rinnovamento spirituale e la rinascita» – come recita la scheda di presentazione della manifestazione. Non possiamo dire se sia rinato o meno, quello che certo è che il festival sta venendo su proprio bene. Negli anni ha abbandonato la sua natura principalmente indie e ha indossato la veste di «festival delle culture resistenti», per rivendicare l’esistenza e la bellezza del multiculturalismo, minacciato, come è facile immaginare, dall’omologazione dilagante.
Il festival si è svolto nel quartiere di Castello di Cagliari, e vantava un programma ricco e ben strutturato. Come ha sottolineato il promotore, Davide Catinari (tra l’altro, mente e voce dei Dorian Gray) «Avremmo potuto fare un festival con un grande nome della musica internazionale e lasciare qualche spicciolo per alcune band locali, ma questa idea non ci piaceva». E meno male, perché la bellezza del KME è nella totale varietà degli artisti che vengono invitati a esibirsi. C’erano i grandi nomi, certo, Karl Bartos, Robyn Hitchcock, Gallon Drunk e i nostri monumenti indipendenti Giorgio Canali e Pierpaolo Capovilla, e poi tante realtà italiane e europee, alcune nascenti, altre già note, ma tutte di buon livello. Insomma tanta bella musica, su due palchi principali (nel bellissimo Teatro Civico è stato allestito il main stage e in una delle sue sale l’acoustic room) e poi altri concerti sparsi in alcuni locali del centro. E come scritto all’inizio, reading, performance teatrali e anche una prima assoluta: The Sound of Spirit, uno spettacolo che mette insieme musica e meditazione.
E poi c’eravamo noi di messinaora.it, per conto di Balcony TV, media partner dell’evento: per tre giorni dall’incantevole Bastione di Saint Remy (con vento, pioggia e – grazie a Dio – anche sole) abbiamo filmato le band che hanno ceduto al fascino di una esibizione davanti alla Sella del Diavolo e a capannelli di turisti e persone attirate dalla telecamera e dal microfono. I video saranno presto disponibili sul sito di balconytv, mentre per la prossima edizione del Karel Music Expo bisognerà aspettare un anno e, personalmente, non vedo l’ora.