Il Comune avvia il censimento delle antenne di Montetrino. Non solo per tutelare i residenti ma anche per avere chiarezza sull’iter amministrativo che ha portato al rilascio delle varie autorizzazioni e per regolamentare l’intera area che in alcune zone si presenta in stato di abbandono.
Su input dell’assessore all’Ambiente, Salvatore Gitto, gli uffici hanno avviato un monitoraggio della zona, chiedendo all’Arpa di operare anche i controlli delle emissioni. Ciò anche in riscontro all’appello lanciato dalle forze politiche e da alcuni abitanti della zona che segnalavano un aumento di emissioni elettromagnetiche che si sarebbe registrato negli ultimi tempi.
“Le verifiche operate nei giorni scorsi dall’Arpa hanno confermato che i valori sono nella norma – spiega l’assessore Gitto – anche se i controlli saranno continui per evitare che ci possano essere improvvisi innalzamenti. Ciò a tutela della salute dei residenti. Le verifiche amministrative invece sono finalizzati a mettere ordine su una materia complessa visto che nella zona sono presenti tra radio e televisioni una trentina di stazioni. Vogliamo che ciascuna società interessata curi i box di competenza, procedendo alla sistemazione di targhette informative e mantenga la zona interessata in condizioni decorose”.
Intanto sul fronte della sicurezza ambientale, l’area di Milazzo è tra le tre interessate alpiano straordinario di interventi sanitari nelle aree a rischio ambientale della Sicilia approvato di recente dalla giunta regionale e che interessa le aziende di Caltanissetta (area di Gela), Siracusa (area Augusta-Priolo) e per l’appunto Messina (ar.a di Milazzo).
“Il programma, che vede interventi sanitari integrati in attuazione della legge 5/2009 di riforma del sistema sanitario – spiega l’assessore alla Salute Lucia Borsellino – ha valenza pluriennale e si articola in complessive dieci linee di intervento che comprendono specifiche attività di sorveglianza e valutazione epidemiologica, di monitoraggio, interventi di prevenzione primaria e secondaria, sorveglianza sanitaria per ex esposti all’amianto, miglioramento della qualità dell’offerta diagnostico-assistenziale (esempio consulenza genetica), attività di comunicazione, sensibilizzazione della popolazione e coinvolgimento dei medici di medicina generale e sorveglianza della catena alimentare (ivi compresi i controlli sulle acque destinate al consumo umano e sugli allevamenti)”.
La stima dei costi dei suddetti interventi, effettuata d’intesa con le aziende interessate trova relativa copertura finanziaria in quota parte del fondo sanitario e ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro per il periodo 2013-2014, distribuiti nella misura di un terzo a valere sull’esercizio 2013 e la restante quota a valere sull’esercizio 2014. è previsto altresì il monitoraggio e la valutazione periodici dello stato di avanzamento e di raggiungimento degli obiettivi a cura delle direzioni aziendali.