No al bracconaggio. E lo dicono soprattutto i “cacciatori” in linea con le direttive che regolano le stagioni di caccia, e che anzi collaborano nella lotta ad un reato molto diffuso, soprattutto in provincia. Così il nucleo Vigilanza venatoriadel Corpo di Polizia provinciale di Messina, in collaborazione con il personale dell’associazione C.P.A. siciliano (Associazione venatoria Caccia pesca e ambiente) sezione provinciale di Messina ha effettuato, nella notte tra il 24 ed il 25 settembre, nel corso di un’ operazione di prevenzione e repressione delle attività di bracconaggio nel territorio di San Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò e Torregrotta, ha sequestrato tre sofisticate apparecchiature di richiamo per volatili.
In particolare si trattava di richiami per quaglie, apparecchi, per lo più di costruzione artigianale, anche se non mancano apparecchi di alta tecnologia che, in teoria dovrebbero essere usati per lo studio delle abitudini della fauna selvatica, ma che in realtà vengono usati per richiamare vicino alle postazioni dei cacciatori il maggior numero possibile di volatili, quaglie in questo caso, in modo da consentirne l’abbattimento in gran numero con facilità.
Per questo motivo il loro utilizzo è vietato, e quindi i richiami sono stati sequestrati con conseguente denuncia contro ignoti presentata alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto.
L’azione repressiva, in collaborazione con l’associazione C.P.A. siciliano, continueràa svolgersi sull’intero territorio provinciale.