RIFLETTORI PUNTATI SULLA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI: LA VI COMMISSIONE CHIEDE CHIARIMENTI

Si accendono nuovamente i riflettori su una questione messa in evidenza già nei mesi scorsi dalla VI Commissione consiliare, presieduta dal consigliere Pio Amadeo. Si tratta della faccenda relativa alla gestione dei servizi socio-assistenziali, in particolare il servizio di assistenza domiciliare anziani, il trasporto di soggetti portatori di handicap ai centri occupazionali-riabilitativi e la gestione dei centri di aggregazione giovanile Sett.B ubicati a vill.Santa Lucia Sopra Contesse, vill. CEP e vill.Poteschiavo. Servizi – come si legge nell’interrogazione avanzata dalla VI Commissione e rivolta all’assessore alle Politiche Sociali, Antonino Mantineo, al sindaco Renato Accorinti, al presidente del Consiglio, Emilia Barrile e al segretario generale, Santi Alligo – aventi come stazione appaltante il Comune di Messina, indetti tutti il 20 gennaio 2011 e aggiudicati in data 20 aprile 2011, tutti della durata di 21 mesi. Nonostante si sia già tentato di ottenere dei chiarimenti dal dirigente del Dipartimento Sociale, Giovanni Bruno, dai funzionari preposti, Filippo Alessi e Basilio Liuzzo e dallo stesso assessore Mantineo, la situazione, ad oggi, appare ancora poco chiara e per questo motivo la VI Commissione consiliare vuole saperne di più.

Diversi i punti contrastanti evidenziati nell’interrogazione, in cui si fa riferimento alla Cooperativa Nuova Presenza, alla quale il Comune si è sostituito nell’effettuazione dei pagamenti eseguiti nei confronti degli operatori, in seguito al riscontro di un’irregolarità nel DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) della stessa Cooperativa del 13 dicembre 2012. A tale proposito la VI Commissione si chiede se i pagamenti siano stati effettuati unicamente agli operatori impegnati nei suddetti servizi e se siano state svolte preventivamente le dovute verifiche su importi e nominativi. Ancora, altri dubbi sorgono in merito al presunto pagamento effettuato dall’Ente Comune al Consiglio di Amministrazione della Cooperativa in questione, a soggetti cioè risultanti come personale non impegnato nei servizi o non previsto dal capitolato. Ultima, ma non meno importante, è la questione relativa alla proroga, che può essere utilizzata in misura strettamente necessaria ai fini dell’affidamento di un appalto. Il ricorso a tale sistema di scelta – la proroga – rappresenta un’eccezione al principio generale della pubblicità e della massima concorsualità tipica della procedura aperta e i servizi in affidamento in questione sono stati prorogati più volte. Si chiede pertanto se siano stati rispettati i capitolati di gara in ordine alla possibilità di proroga (ai sensi della normativa vigente art.57 D.Lgs. 163/06) insieme alle ragioni per cui non sono state effettuate le gare alla loro naturale scadenza o alla scadenza delle proroghe consentite per legge.

Dal momento che, anche ai fini di legalità, l’Ente Comune deve rendere il più possibile omogenee le procedure, si chiede di conoscere i motivi che sottendono alla diversa tempistica prevista per l’espletamento delle gare d’appalto nell’ambito dei servizi sociali e socio-assistenziali alla luce delle diversità riscontrate tra le gare effettuate nel gennaio 2011 (durata dell’appalto; 21 mesi, tempo previsto: 20 giorni), la gara effettuata nel gennaio 2013 (tempo previsto: 3 giorni), le gare effettuate nell’aprile 2013 (tempo previsto: 5 giorni) e le gare indette il 16 aprile 2013 (durata dell’appalto: 4 mesi,  tempo previsto: 45° giorno successivo alla data di pubblicazione sulla GURS, Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana). (DEBORA RUNCI)

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