Ordine del giorno per impedire la chiusura dei tribunali di Nicosia (En) e Mistretta (Me). A presentarlo è il vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale Siciliana Antonio Venturino che per la seduta del 24 Settembre ha formulato un odg che coinvolge i 90 deputati dell’Ars ed impegna il governo regionale su tre punti.
Attivarsi presso il Governo nazionale per adottare tutte le iniziative di propria competenza utili al mantenimento dei tribunali e rendere come obbligatoria ed inderogabile la deroga ai rigidi parametri meramente e meccanicamente numerici e statistici sulla base della già prevista clausola della “specificità territoriale del bacino di utenza”; Ad esprimersi in favore della richiesta di adozione del decreto correttivo ai sensi dell’art. 1 comma 5 della L. 148/2011, a modifica dell’art. 1 – Tabella A D.Lgs. 155/2012, al fine di: mantenere a Nicosia il Tribunale, con competenza estesa al circondario del Tribunale di Mistretta (Tribunale dei Nebrodi); istituire a Mistretta una sezione staccata del Tribunale di Nicosia, a mezzo l’utilizzo dell’attuale edificio del Palazzo di Giustizia di Mistretta; mantenere a Mistretta la Casa Circondariale, per attuare la necessaria parallela struttura giuridico-penitenziaria a presidio del territorio (Carcere dei Nebrodi).
Ed infine impegna il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, come annunciato in occasione della Conferenza Capi Gruppo di giorno 18 settembre 2013, a richiamare il conflitto di attribuzione innanzi alla Corte Costituzionale ai sensi dell’art 21 comma 3 dello Statuto Speciale della Regione Siciliana per non essere stato invitato a partecipare al Consiglio dei Ministri, che indubbiamente interessa la Regione Sicilia; “I Tribunali di Mistretta e di Nicosia – dice Venturino– hanno una loro “specificità” poiché amministrano la giustizia su un vasto territorio caratterizzato da una geografia montuosa e isolato a causa di una particolare situazione di dissesto delle strade e dei collegamenti, non può non tenersi conto dei pesanti disagi che soffrirebbe una vasta fascia di utenza. Considerando che la Sicilia é terra di mafia – conclude Venturino– e la mafia non agisce a “macchia di leopardo”, ma in maniera uniforme sull’intero territorio siamo chiamati ad una azione forte e concreta per salvaguardare la presenza dello Stato”.