Oggi il consigliere comunale Nina Lo Presti, la cui critica è stata abilmente strumentalizzata da tempostretto.it (stante quello che ha dichiarato la stessa Lo Presti che su fb precisava .. “ non ho mai dato del “Pupazzo” a RENATO ACCORINTI il resto lo confermo e me ne assumo tutte le responsabilità di dire quello che altri tacciono”) si è chiusa nel silenzio stampa, in attesa di ricevere una risposta del sindaco.
Ingenuità politica? Certo far passare per uno “sfogo” un legittimo intervento politico, rende l’idea di quanto siano importanti le parole. In un momento delicato come quello che si sta giocando sul piano dell’unico cambiamento possibile, cioè quello di liberare dal potere economico, politico, informativo la città, bisognerebbe indirizzare le critiche su fatti specifici, e non usando mezze parole. Insomma il coraggio o si ha o non si ha. Nello specifico ci è sembrata più opportuna la precisazione di Luigi Sturniolo sul ruolo del bibliotecario, o l’urgente richiesta di Saro Visicaro nel trovare soluzioni radicali al passaggio dei tir. Parlare di “sostituzione di un potere politico ad un altro” in queste ore frenetiche, quando anche la pioggia diventa un’arma di feroce di distrazione di massa, ci sembra un inutile suicidio politico, un autogol (più che “un calcio di rigore”).
Se il diritto di critica è il sale della democrazia, è giusto che si eserciti con responsabilità. Cosa dovrebbe rispondere il sindaco? “Volevo chiarire che non sono un pupazzo?” Indebolire politicamente un sindaco mentre sta per affrontare una questione cruciale per il futuro della città, parliamo del monopolio e di tutto il grumo di poteri che lo hanno reso possibile, ci sembra una mossa poco opportuna.
Anche perché le dinamiche della comunicazione in questa città sono tutte rivolte a senso unico, e con la scusa dell’”opposizione” si tacciono serenamente le notizie che potrebbero ricordare alla cittadinanza perché ha vinto questa amministrazione.
Renato ha coraggio, lo ha avuto e lo avrà. Il popolo “politico” che lo ha eletto è quello più difficile da soddisfare, perché non attua strategie.
Da quando è stata eletta questa amministrazione ha già affrontato diverse questioni che per decenni sono state abilmente ritenute “poco rilevanti” per l’opinione pubblica. Con buona pace di amministratori assenti e classi digerenti, che hanno continuato a gestire a proprio vantaggio il “bene comune”.
Adesso davvero non è possibile distrarsi: l’amministrazione Accorinti deve spiccare il volo, deve tagliare il cordone ombelicale che la lega ancora a certe dinamiche di Palazzo. Ed Accorinti deve sapere che la città è dalla sua parte. “Scandalizzarsi” per sei esperti a titolo gratuito non è un atto politico, è un’arma a doppio taglio. Dovremmo scandalizzarci della manipolazione dei voti nelle case di cura e negli ospedali, delle arroganti risposte dei padroni del vapore, della fine di ogni deontologia professionale.
Il consiglio è di essere meno “carino ed educato”, meno presente sul territorio, di non rispondere più al telefono, di non presenziare a qualsiasi micro iniziativa, di farsi un po’ i fatti suoi, di alimentare il proprio ego, di non dare spiegazioni, di arraffare il possibile facendo guadagnare soldi agli amici. Forse allora Accorinti farà meno notizia. (PAL.MA.)