La notizia è di Nuccio Anselmo, che sulla Gazzetta del Sud rivela la clamorosa inchiesta aperta dalla procura messinese sulle votazioni svolte nel giugno scorso nel seggio speciale della struttura di Casa Serena. Si tratta di un troncone d’indagine emerso per uno “scontro” tra Procura e Ufficio del Gip sul tema delle esigenze cautelari. Infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano “il pool di magistrati che si occupa di pubblica amministrazione aveva richiesto l’arresto per uno dei presidenti di seggio delle sezioni speciali, formulando due ipotesi di carte alla Procura. Il Gip ha anche rigettato una contestuale richiesta di incidente probatorio avanzata dalla procura, che intendeva così cristallizzare le dichiarazioni degii anziani sentiti in precedenza nel corso delle indagini.”
Si profila quindi il caso di “brogli” alle ultime amministrative, che non riguarderebbe solo Casa Serena, ma anche tutti quei seggi speciali, ospedali compresi, dove qualche “manina” avrebbe indirizzato i voti su candidato sindaco e consiglieri, approfittando della debolezza di ottantenni e novantenni a cui sono stati addirittura promessi dei regali.
Ma ecco cosa scrive in dettaglio la Gazzetta del Sud:
“Se è ovviamente ipotizzabile che la procura contesterà la decisione del Gip sul mancato arresto davanti al Tribunale della libertà, c’è sempre da tenere conto che probabilmente non è il solo quel presidente di seggio speciale ad essere indagato nell’ambito dell’intero faldone. Il teatro di tutto questo, e per alcuni giorni in occasione del turno di ballottaggio c’è stata anche una videoripresa ambientale da parte degli investigatori, è stato il seggio speciale istituito nella struttura di Casa Serena, ovvero il luogo dove in condizioni normali vivono circa cento anziani, che si sono ridotti a circa una sessantina durante il periodo elettorale. Gli investigatori hanno fatto le cose per bene. Nella loro informativa hanno scritto per esempio che “…. essendo la sezione priva di presidio di forze dell’ordine consente, attraverso complicità a vario livello e di due “pali” all’ingresso, di veicolare i voti di persone molto avanti con l’età e non certo in buonissima salute”, oppure che “… il rappresentante di lista della candidata….destreggiandosi in maniera frenetica, riusciva a “farla votare e votarla lui stesso”, circa venti volte”. La Procura, chiedendo l’arresto. del presidente di seggio aveva ipotizzato due reati legati al Dpr n. 57 O/ 60, ovvero la normativa di riferimento sulle operazioni elettorali. Secondo l’impostazione accusatoria per un verso l’uomo avrebbe formato falsamente alcune delle schede destinate alle operazioni destinate all’elezione, sia del sindaco che dei consiglieri comunali, apponendo personalmente la preferenza; per altro verso abusando delle proprie attribuzioni si sarebbe adoperato per ‘vincolare’ i suffragi di due anziane a favore di uno dei candidati a sindaco e di un candidato al consiglio comunale. Ed ecco alcuni passaggi dell’ordinanza del Gip, che scrive per esempio: “Dalla visione delle immagini captate emerge in primo luogo che il presidente del seggio… in varie circostanze indica all’elettore il punto in cui apporre il segno di voto e, in una occasione, accompagna con la sua mano quella della signora…, allorquando la stessa afferma di non vedere bene”. Il susseguirsi degli eventi si capisce ancora di più tra le righe delle intercettazioni ambientali (“…si, mi dia la mano…qua…ecco…va bene così, bravissima…la ics…ok”). E il gip valutando questo comportamento sul piano penale dà un giudizio ben preciso: “Nella specie, pertanto, certamente non è stata assicurata la segretezza del voto non ricorrendo le condizioni di cui all’art. 41 Dpr 570/60 (si tratta delle norme sul voto assistito di disabili, ndr) e, in ogni caso, non essendo stata rispettata la procedura ivi prevista”. ll Gip poi dà conto di un altro fatto, ovvero che l’anziana ha dichiarato che prima di entrare a votare sarebbe stata avvicinata da “alcune persone, posizionate lì davanti”, che le avevano dato precise indicazioni di voto. Poi, “sommando” questi due profili, spiega che a suo avviso ‘le superiori risultanze non consentono quindi, in questa fase, di connotare la condotta del… in termini di gravità indiziaria”. Ma c’è di più. Un’altra anziana – spiega sempre il GiP nella sua ordinanza -, ha raccontato agli investigatori anche due settimane prima, in occasione del Precedente turno elettorale, … “mi faceva votare per…” e “mi indicava inoltre di votare un altro nome ma siccome io riferivo di non essere in grado di scrivere bene dei nomi, lo stesso mi riferiva che lo avrebbe fatto lui. Infatti mi accorgevo che scriveva dei nomi sulla scheda elettorale. Non sono in grado di indicare tali nomi”.
La Gazzetta Del Sud rivela anche un altro particolare, ovvero la promessa di una “pelliccia” in cambio della preferenza. “Scrive il gip nella sua ordinanza di rigetto che di Casa Serena in occasione delle elezioni amministrative comunali del 9 e del 10 giugno 2013. “Spunti investigativi hanno fornito le dichiarazioni rese in sede di sommarie informazioni da…, ausiliaria di assistenza presso la casa di riposo “Casa Serena”, la quale ha riferito di una anziana donna.., la quale avrebbe ammesso di aver ricevuto in ‘promessa il dono di una pelliccia in cambio del voto in favore di un candidato”. La procura nella sua richiesta ha ipotizzato un vero e proprio stato di “soggezione elettorale” degli anziani di Casa Serena nei confronti di alcuni personaggi, anche sulla scorta delle indagini, ma secondo il gip non ci sarebbero indizi sufficienti in questo senso”.