Si è insediato ufficialmente lo scorso 13 settembre il nuovo Consiglio Superiore di Sanità, che resterà in carica per un triennio. Tra i 66 componenti nominati dal ministro Lorenzin anche il Prof Placido Bramanti, direttore dell’Irccs Neurolesi, Professore Ordinario di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali dell’Università degli Studi di Messina.
Riconfermato l’uscente Presidente del Consiglio Superiore di Sanità il Prof. Enrico Garaci professore di Microbiologia presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Il Consesso, massimo organo di consulenza in materia sanitaria del Governo, è articolato in cinque sezioni che si occupano delle varie tematiche di natura sanitaria e sociale ed ha sia compiti propositivi che consultivi, in materia di sanità pubblica, igiene o indagini scientifiche.
Bramanti lavorerà nella V Sezione presieduta dal Prof. Andrea Lenzi, Professore Ordinario di Endocrinologia e Direttore Servizio di Fisiopatologia Medica presso La Sapienza – Università di Roma, affiancato dal Vice Presidente Prof. Francesco Rossi, Professore Ordinario di Farmacologia – Rettore Seconda Università di Napoli, che si occupa principalmente delle problematiche legate al corretto uso di farmaci sperimentali.
Una nomina che fa sperare i fratelli Biviano di Lipari : Palmina, Elena, Sandro e Marco affetti da distrofia muscolare facio-scapolo-omerale, che hanno intrapreso un presidio permanente in Piazza Montecitorio a Roma già da 51 giorni per chiedere di essere curati con il metodo Stamina.
Quello dell’uso delle cellule taminali è uno dei temi più delicati da affrontare per la nuova commissione appena insediatasi, ma è forse quello più urgente.
“Non lottiamo solo per ottenere la possibilita” di curarci con il metodo Stamina – ha affermato Sandro Biviano – ma per la liberta’ di scegliere la propria cura. La nostra protesta andra’ avanti ad oltranza, siamo pronti ad arrivare a fare l’albero di Natale davanti il Parlamento”.
“Abbiamo parlato con il ministro della Salute Lorenzin e con Laura Boldrini, presidente della Camera – racconta Biviano – ci hanno ascoltato, ma invano. Siamo ancora qui. E non ci spaventa certo la bocciatura del metodo Stamina da parte del Comitato scientifico – aggiunge – noi andiamo avanti perche’ vogliamo avere la liberta’ di scegliere come curarci”.