Si è concluso ieri il primo International Start Up Campus, svoltosi nei locali dell’acceleratore Wcap di Catania e organizzato dai ragazzi di StartUp CT. Un’occasione che ha permesso agli innovatori e a quanti interessati al mondo dell’impresa di vedersi, confrontarsi e entrare in contatto con personaggi di spicco del mondo dell’imprenditoria italiano e internazionale.
I partecipanti provenienti da Catania, Messina e Calabria in cinque giorni si sono confrontati su temi come il finanziamento di una start up, la costruzione di un Business Model e i rapporti con le istituzioni in un clima informale e caratterizzato dalla volontà di fare squadra. Fondamentale è stata la rilevanza degli ospiti, tutti di altissimo livello, che hanno fornito stimoli e portato le proprie esperienze. Bello e interessante lo sguardo che è stato rivolto all’estero – ci si è concentrati su come funzionano ecosistemi già avviati come la Silicon Valley, Londra e Berlino – a cui è necessario guardare in modo da poter replicare questi modelli, adattandoli alle nostre latitudini. Si, perché lo scopo del campus è stato proprio questo. Capire cosa negli altri paesi ha funzionato e riprodurlo da Napoli in giù. Una sfida che i venticinque partecipanti hanno colto e che si impegnano a portare avanti ognuno nel proprio territorio, con la consapevolezza di far parte di un ecosistema più ampio. Un aspetto utile certo a tenere il morale alto, ma in un’ottica di rete mira a far crescere i rapporti, gli scambi e le ricchezze di territori non «potenzialmente ricchi ma, – come ha specificato Antonio Cianci, Kauffman Fellow, durante il suo intervento sul Sud Italia – potenti, con risorse umane e territoriali forti». Tutto sta nel saperle sfruttare e al meglio, ed eventi come quello di Catania non posso che esserne una testimonianza.
Nella foto, i membri del campus con gli attestati di partecipazione, fonte facebook
