I diritti fondamentali delle persone al centro di ogni scelta legislativa e pratica giuridica. E’ questo il presupposto da cui prenderanno le mosse i lavori della Conferenza internazionale dei presidenti delle avvocature del mediterraneo “Immigrazione e Tutela Diritti Umani nel Mediterraneo” organizzata a Taormina, il 6 e 7 settembre, per iniziativa del Consiglio nazionale forense, il Conseil National des barreaux e il Consejo General de la Abogacía Española. Tantissimi i paesi già accreditati, oltre gli organizzatori: Turchia, Andorra, Serbia, Albania, Romania, Marocco, Grecia, Montenegro, Palestina; anche Messico e Brasile.
“E’ un appuntamento inaugurato già qualche anno fa”, spiega Carlo Vermiglio, vicepresidente del CNF con delega ai rapporti internazionali. “ Lo spirito è quello del confronto tra le Avvocature dei paesi che affacciano sul Mediterraneo, che storicamente funge da collante. Il tema principale è stato sempre quello del rispetto dei diritti umani e fondamentali. Declinato nei suoi vari aspetti. Negli ultimi anni, però, il confronto si è svolto su temi specifici e da qualche tempo la riflessione non poteva non toccare innanzitutto i temi della immigrazione”
«Questa iniziativa è stata progettata dai tre Consigli forensi promotori per offrire un’occasione unica di incontro con i Presidenti dei Consigli Nazionali delle Avvocature del Mediterraneo e per confrontarci su questioni di attualità e d’interesse comune alla professione d’avvocato e promuovere la pratica del diritto nella nostra società», sottolineano al Conseil National des Barreaux. «I Presidenti delle Avvocature del Mediterraneo intendono ricordare che i diritti fondamentali, dei quali gli avvocati sono i primi difensori, devono in qualsiasi circostanza essere messi al centro di qualsiasi dispositivo giuridico e che gli avvocati si adopereranno affinché siano rinforzate forme di cooperazione».
«I cambiamenti politici ed economici che riguardano tutti i Paesi sono capaci di compromettere i diritti dei cittadini e dello Stato di Diritto. Al fine di poter lottare per la protezione di questi diritti è fondamentale che gli avvocati e le loro istituzioni siano assolutamente indipendenti e possano esercitare le loro funzioni con libertà assoluta», affermano dal Consejo General de la Abogacia Espanola