All’indomani dell’insediamento della nuova amministrazione, superato lo shock iniziale per il successo al secondo turno -sperato dai supporters ma certamente “incredibile” anche per questi ultimi-, la questione Vara è giunta come la nuvola di Fantozzi ad adombrare i festeggiamenti di piazza. Uno spauracchio politicamente strumentalizzato da più parti, come ha sostenuto anche l’assessore Sergio Todesco, una prima prova decisamente complessa per la giunta Accorinti, non scevra di tortuose problematiche ed inconvenienti legati all’organizzazione e la tempistica. In soldoni, fino ad inizio estate nessuno sembrava essersi ricordato fosse necessario operare un serio pressing sull’allora ospite di Palazzo, il Commissario Croce ma, improvvisamente, la questione diventava urgente. Il rischio paventato era addirittura il forfait della manifestazione ferragostana. E l’1 agosto, in occasione del primo consiglio comunale, fu il cons. Trischitta a lamentare le improprie modalità di coinvolgimento di privati nella faccenda, finanziatori che, secondo il capogruppo Pdl, non sarebbero stati sollecitati nella maniera più idonea. Numeri alla mano per un botta e risposta tra il pidiellino e il sindaco che si confrontarono sia in aula che tra i corridoi del Comune, alla presenza della stampa, sulla faccenda. (vedi video intervista rilasciata da Accorinti a messinaora.it)
Sono trascorsi diciotto giorni dal ferragosto e oggi sappiamo che la macchina votiva ha sfilato lungo il solito percorso, conosciamo le vicende che l’hanno caratterizzata e le polemiche sorte prima e dopo. Ciò che si attendeva di acquisire però erano i numeri, quelli del consuntivo che l’amministrazione aveva promesso di rendere noti.
Stamani, presso la Sala Falcone Borsellino, il sindaco e l’assessore Todesco -iperbersagliato da accuse di lasseiz faire nelle scorse settimane-hanno comunicato quei dati ufficiali relativi alla manifestazione e messi a confronto con quelli delle due precedenti edizioni. I numeri parlano chiaro: sono 46.334,50 gli euro che l’Amministrazione ha erogato, ma si giunge alla somma totale di 96.659,50 euro di spesa complessiva sommando alla cifra stanziata dal Comune i 50.325,00 euro promessi dagli sponsor.
La parola “promessi” sta in realtà ad indicare che è la totalità , ad oggi, a non essere rientrata concretamente nelle casse di P. Zanca: per l’esattezza ammonta a 15.420,00 euro quella che va ancora riscossa ma “si tratta di una formalità. In quella cifra sono considerati anche i 10.000,00 euro stanziati dalla Regione”, chiarisce Accorinti.
Main sponsor dell’iniziativa è Caronte&Tourist s.p.a. -che speriamo non li abbia decurtati dal monte dell’eco-pass del quale vi parliamo in un altro articolo- , oltre ad Amam,Ordine dei Farmacisti, Unicredit, Centro Commerciale Tremestieri, L’Ambiente s.r.l., Fire s.p.a., Confindustria Messina, Barbera 1970 s.p.a. e Miscela D’Oro, qui citati in ordine di “generosità” (oltre, ovviamente l’ARS).
Ma il contributo probabilmente più interessante -non per somme da capogiro- è quello versato direttamente dai cittadini, chiamati a partecipare spontaneamente a questa raccolta. Nessun assegno in bianco da magnati o anonimi filantropi ma un contributo di 1.945,00 euro che qualche messinese si è sentito di voler elargire.
Numeri interessanti soprattutto se messi a confronto con quelli delle due annate passate, quando si era già avuta una riduzione della spesa importante se relazionata alle edizioni ancora precedenti. Se appena dodici mesi fa la spesa reale sostenuta dall’amministrazione (Buzzanca) si era attestata sugli 86.449,68 euro, nel 2011 era risultata ancora maggiore, arrivando a 92.238,80 euro. Il contributo degli sponsors in quelle occasioni fu certamente superiore a quello registrato il mese passato, con introiti pari a 69.250,00 euro due anni fa e 56.475,00 nel 2012.
Di lasciar spazio alle polemiche Todesco non ha voglia e si sofferma sulla progettualità, quella relativa al futuro della manifestazione di mezzo agosto. “Compatibilmente alla disponibilità di fondi regionali, nazionali ed europei”, dichiara l’amministratore “è nostra intenzione lavorare alla predisposizione di una festa sempre più ricca e inserita in più ampi contesti culturali”. Si fa menzione di un Museo Comunale delle Macchine Festive da realizzare, proposta non nuova e della quale da tempo si parla in città -ma solo di parole si è sin qui trattato-, in linea con quanto già esistente in altre località del Mondo in cui l’esposizione di carri e piramidi mobili costituisce uno dei punti cruciali di attrazione turistica e non soltanto. “Penso alla possibilità di organizzare a Messina eventi di rilevanza internazionale, richiedendo che la nostra città divenga la sede del prossimo Raduno Europeo dei Giganti”. Insomma molte le idee in cantiere che “si potrebbero fare se questa festa non diventasse un terreno di scontro politico e sociale”, continua l’assessore.
Specificato il ruolo essenziale di personale competente e di fedeli specializzati e formati ormai alla gestione e il traino della macchina -ben 1700 tiratori-, si evidenzia il desiderio di una manifestazione che “non appartenga ad un gruppo o un clan ma che sia un segno comunitario, un simbolo sotto cui la città che vuole risorgere si deve raccogliere”, dichiara Todesco che così risponde, in parte, alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni di Pistorino e il gruppo di Addio Pizzo, in conferenza stampa, all’indomani del ferragosto. Posizioni forti quelle assunte dalla Onlus “delle quali abbiamo tenuto conto con il realismo che necessitavano”, ha aggiunto secco il delegato alla cultura. Si ribadisce l’importanza dell’impegno del Comitato in tutte le sue componenti, dei volontari e delle forze dell’ordine preposte al controllo e la sicurezza e si ribadisce l’imminente inaugurazione di un apposito Ufficio Vara, come già annunciato nelle scorse settimane che, in concerto con le Istituzioni, si occuperà di tutta la fase progettuale e organizzativa. L’assessore sottolinea come la scelta di adottare un basso profilo rispetto agli sperperi del passato (remoto) sia stata sì determinata dalla indigenza del Comune ma anche da una linea direttiva di questa amministrazione che ha “un diverso modo di pensare alla cosa pubblica”.
E a proposito delle spese del passato (sempre quello remoto) , è Franz Riccobono a raccontare che “nel 95′ quando, ci insediammo, il Comune erogava ben 500.000.000 di Lire per la festa della Vara che era di uno squallore inaudito. Era una cosa vergognosa”. Insomma cifre esorbitanti per risultati decisamente scadenti specie se confrontati con un’edizione low budget ma “ben riuscita” come quella 2013. Sulla faccenda sollevata da AddioPizzo si soffermano i due esperti Riccobono e Principato. Quest’ultimo ricorda minacce subite negli anni 90′ -e si torna a parlare di transenne: “ 30 mtr a fronte di 200 mtr che risultavano pagati”. La lotta per la legalità, dunque, prima ancora che dall’associazione antiracket è stata condotta per decenni dai membri stessi del collegio, stando alle narrazioni dei suoi illustri membri. “Il marcio c’è ma certamente non era nel Comitato”, tuona Riccobono, il quale aggiunge: “quindi i ragazzi di AddioPizzo fanno bene a cercare chi ruba ma vadano a cercarlo altrove, non nell’ambito del Comitato perchè va ribadito che noi non abbiamo mai gestito un euro.Siccome io non sono mafioso, ladro ne ho mai chiesto il pizzo, mi sento leso nel mio onore e nella mia dignità di uomo”. C’è da chiedersi che ne sia stato di quei gentlemen che muovevano intimidazioni all’architetto, allo studioso del territorio e gli altri che, come loro, hanno subito minacce, in passato.
Infine una tirata d’orecchie, Riccobono la rivolge alla giunta per l’assenza di suoi rappresentanti alla processione di Palmi e invoca un auspicio per il futuro “Lì c’erano otto ex sindaci dietro il carro, spero che in prospettiva gli ex amministratori verranno dietro la Vara perchè è la festa di tutti”. E a questa frase che fa molto “parola del saggio” non ci sentiamo di aggiungere altro, se non un’adesione assoluta all’augurio dello storico messinese. (ELEONORA URZì)