Rita Bernardinidi nuovo al carcere di Gazzi: oggi non in visita ispettiva, ma per raccogliere sottoscrizioni tra i detenuti che hanno firmato non solo per i quesiti referendari strettamente legati alla giustizia, ma per tutti i referendum che sono stati promossi dalPartito Radicale e che vogliono dare una risposta aquestioni sociali urgenti.
“La risposta da parte dei detenuti è stata importante – ha detto Rita Bernardini – occorre ritornare perché hanno potuto firmare per tutti e 12 i referendum radicali “solo” 61 detenuti. Ce ne sono almeno altrettanti che vogliono firmare ma siamo dovuti venire via perché l’autenticatore (che comunque ringraziamo) aveva un altro impegno…”
La visita di oggi ha fatto anche emergere il “caso” dell’impossibilità di acquistare, per i detenuti nel carcere messinese, le radioline. Una questione rilevata e denunciata subito al direttore del carcere, che però ha detto che la ditta che si dovrebbe occupare di questa spesa per i detenuti, non darebbe le garanzie sufficienti rispetto a questioni di sicurezza. Rita Bernardini ha fatto notare che sarebbe l’unico caso in Italia.
Ad accompagnare l’ex deputata segretario dell’Associazione Radicali Catania Gianmarco Ciccarelli, il presidente dell’associazione Radicali Messina Saro Visicaro e da due identificatori: il presidente della 4^Circoscrizione Francesco Palano Queroe il consigliere comunaleLuigi Sturniolo.
“Nelle democrazie, quando la politica dei partitiè bloccata, allora tocca ai cittadini consapevoli riattivare il processodecisionale – ricorda Visicaro – Le vere riforme si realizzano in questo modo.Purtroppo mancano poche settimane alla conclusione della campagna,che sarà il prossimo 23 settembre,ed ancora milioni di cittadini nonsanno neppure che c’è questa opportunità di cambiamento.A Messina non si è neppure manifestato quel movimento trasversale,tra le varie realtà politiche, che in altre città ha reso possibile un vastoconsenso per i referendum e una larga partecipazione popolare”.