EMERGENZA RIFIUTI SCONGIURATA: MA IL DEBITO CON TIRRENOAMBIENTE E’ UNA SPADA DI DAMOCLE

Già ieri sera poteva bloccarsi la raccolta dei rifiuti, ma almeno fino a lunedì è stato raggiunto un compromesso che ha fatto tornare sui suoi passi i vertici di Tirrenoambiente che dalle 18 di oggi pomeriggio avevano annunciato la decisione di negare ai mezzi di Messinambiente il conferimento dei rifiuti nella discarica di Mazzarrà S.Andrea.

La clamorosa notizia, che ha fatto profilare una nuova emergenza rifiuti, è giunta al termine di un incontro che si è svolto in prefettura al quale hanno partecipato rappresentanti del Comune, di Ato 3 e di Tirrenoambiente la società che gestisce la discarica. E’ stato proprio il consiglio di amministrazione di Tirrenoambiente a intimare la chiusura a  causa del debito contratto dal Comune di Messina con la società e che ammonta a 28 milioni di euro.

L’allarme discarica è rientrato ancora una volta in extremis dopo  trattative serrate tra lo stesso sindaco Renato Accorinti e gli assessori all’Ambiente e al Bilancio Daniele Ialacqua e Guido Signorino con il  Presidente di Tirrenoambiente Antonello Crisafulli che ha accettato il compromesso di ricevere già lunedì il versamento alla società della somma di 600 mila euro che vanno così a sommarsi ai 750mila versati lo scorso 14 agosto. Quasi 2 milioni di euro in due mesi.

Inoltre Accorinti, Ialacqua e Signorino, che hanno approntato una delibera per ottenere dalla Regione i fondi necessari a coprire i debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni con l’Ato3, lunedì pomeriggio andranno direttamente a Mazzarrà a spiegare nel dettaglio quali saranno i prossimi step. Non solo, saranno anche illustrati dalla nuova amministrazione  i progetti di futura gestione che puntano alla raccolta differenziata in modo da ridurre il carico di immondizia che il Comune di Messina scarica nel sito.

Nel frattempo il braccio di ferro assume i toni del “ricatto”: se è un diritto di Tirrenoambiente pretendere le somme a credito, ci si chiede come mai negli anni precedenti si sia lasciato accumuluare questo enorme debito, senza esporre la città a continue emergenze da scongiurare a suon di migliaia di euro.

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