“Le indagini proseguono al fine di accertare ulteriori fatti e responsabilità”: lo affermano le Fiamme gialle che invitano quanti hanno frequentato corsi professionali presso gli enti oggetto dell’indagine, Ancol, Aram e Lumen, percependo somme inferiori a quelle sottoscritte, a denunciare le anomalie. Un appello che giunge dopo la notizia del sequestro di beni per milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta sulla formazione professionale.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Gdf e riguarda 11 degli indagati, comprese la moglie del parlamentare del Pd, Francantonio Genovese e quella dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, e quattro società. Sigilli sono stati posti a conti correnti per complessivi 3,5 milioni di euro.
Sequestrati anche due immobili nel centro di Messina, uno dei quali di particolare pregio. Le somme sono quelle custodite sui conti correnti intestati non solo ai soggetti destinatari delle misure restrittive, ma anche ad altre persone fisiche e società comunque oggetto delle indagini. Tra tutte, emergono le posizioni di Elio Sauta, nei confronti del quale è stato disposto il sequestro di somme di denaro per un importo di circa un milione di euro; Chiara Schirò (moglie del parlamentare ed ex sindaco del Pd Francantonio Genovese), nei cui confronti è stato disposto il sequestro di somme per 400.000 euro; Centro Servizi 2000 Srl, destinatario di un sequestro di circa 450.000 euro e di analogo provvedimento per un proprio immobile del valore prossimo ai due milioni di euro; EL. FI. Immobiliare Srl per la quale il provvedimento ha come oggetto disponibilità monetarie per quasi 100.000 euro e due immobili del valore complessivo di circa 450.000 euro. Queste ultime società sono state utilizzate come intermediari per fare lievitare sensibilmente le spese di gestione relative ai corsi di formazione.
Si tratta di sequestri volti a compensare la gran mole di risorse pubbliche distratte come emerso dall’operazione “Corsi d’oro”.
