La cittadella non smette di essere una location affascinante e versatile, particolarmente congeniale al jazz di queste sere, per il luogo, per l’attenzione che il pubblico presta ai concerti:
Messina Sea Jazz Festival paragrafo due ha presentato agli ascoltatori in prima serata Giancarlo Mazzù alla chitarra e Luciano Troja al pianoforte, con una serie di standard rivisitati che si possono trovare anche su disco, “LIVE AT THE METROPOLITAN ROOM NYC”, registrato nel luogo del titolo e distribuito in Italia da poco più di due settimane.
Le melodie reinterpretate da Mazzù e Troja rassicurano e sorprendono a un tempo solo, fanno incontrare due mondi – quelli dei musicisti stessi – che si mantengono autonomi e spesso piacevolmente divergenti malgrado anni di esperienze musicali comuni, anche aldilà del progetto del duo (menzione speciale per Mahanada Quartet, con in aggiunta Carmelo Coglitore e Carlo Nicita).
La musica dal vivo prosegue con Gegè Telesforo, conosciuto ai più per i suoi importanti trascorsi televisivi, maestro dello scat e dell’improvvisazione vocale.
Telesforo non nasconde la sua felicità nell’essere presente a questa “festa del jazz”, e si concede generosamente in racconti sulla sua carriera e sulla storia del genere: riesce a mettere su uno spettacolo a tutto tondo col contributo fondamentale di Dino Rubino già presente nella serata inaugurale con Enrico Rava, questa volta alla tromba; gli Urban Fabula (Seby Burgio al piano, l’istrionico Peppe Tringali alla batteria, Alberto Fidone al contrabbasso) al secondo concerto dopo l’opening assoluto del Festival; Peppe Asero all’alto sax, per la prima volta sul palco del Messina Sea Jazz.
Spiazzano e sorprendono, nella loro potenza inaspettata, e nella loro freschezza – hanno appena 14 anni – i gemelli Matteo e Giovanni Cutello: Telesforo racconta di averli sentiti suonare durante il pomeriggio e averli fortemente voluti al suo concerto. Anche questo è jazz, un passaggio di esperienze da un testimone a un altro, uno scambio continuo di bagagli che non smettono mai di arricchirsi.
Il concerto scorre piacevolmente tra Telesforo che si appella ironicamente a Papa Francesco, “ è di così larghe vedute, che non sarebbe male se avviasse un processo di beatificazione per Ella Fitzgerald”, e l’applauso del pubblico, presente e partecipato.
La Fiera si svuota per raggiungere così la Marina del Nettuno, il concerto è del quartetto del giovane e talentuoso messinese Nicola Caminiti al sax alto, accompagnato da Cettina Donato al piano, Emanuele Primavera alla batteria, Giuseppe Cucchiara al contrabbasso.
I momenti più alti pare riservarli proprio la “terza serata”, il pubblico è più rilassato e raccolto, il luogo è innegabilmente d’eccezione e ospita a tutto diritto la jam session conclusiva, con un Telesforo instancabile, Flora Faja alla voce energica, coinvolgente e puntuale sul finire della serata, e ancora il direttore artistico Mazzarino al piano e Dino Rubino alla tromba.
Stasera i concerti in Fiera prevedono alle 21 Giuseppe Mirabella Quartet con Mirabella alla chitarra, Rubino nuovamente al piano, Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Stefano Bagnoli alla batteria. Alle 22 Maria Pia De Vito e Huw Warren, voce e piano fino alle 23.45.
Alla Marina del Nettuno alle 23.45, a ingresso libero, Stefano Bagnoli WE KIDS trio: Bagnoli alla batteria, Francesco Patti al sax, Giuseppe Cucchiara al contrabbasso.(NUNZI LO PRESTI)
tutte le foto ufficiali della seconda giornata del Messina Sea Jazz festival nella galleria di PAOLO GALLETTA