IN STAND-BY IL PROGETTO NATO SULL’ARSENALE DI MESSINA: LO CONFERMA IL CONTRAMMIRAGLIO CAMERINI IN VISITA A PALAZZO ZANCA

Schiena dritta, T-shirt Free Tibet e arazzo con soggetto simbolico: niente poco di meno che il Mahatma Gandhi. È cosi che Accorinti ha ricevuto stamane, lunedì 15 luglio, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia Camerini che, andato in visita insieme al Capitano di vascello Giacomo Legrottaglie, Comandante del Distaccamento Marina militare di Messina, si è trovato concorde con il Sindaco nel sostenere che Amministrazione comunale e Marina Militare  lavoreranno sul territorio in perfetta sintonia, in modo utile alla cittadinanza messinese, promuovendo iniziative comuni e condividendo progetti. “La Marina Militare gestisce alcuni siti- dice Camerini- ma i veri proprietari sono i cittadini messinesi. Proseguiremo la collaborazione, che è stata già avviata con l’apertura di Forte San Salvatore”.

Niente di nuovo, invece, sulla questione di cui ampiamente discusso poco più di un anno fa. Si tratta del progetto che avrebbe reso l’Arsenale di Messina un Centro di eccellenza della Nato. In altre parole, un sito per la demilitarizzazione e lo smaltimento delle unità navali dell’Alleanza Atlantica, fino a duemila tonnellate. La decisione era stata presa dai manager dell’Agenzia Industrie e Difesa, ente di diritto pubblico istituito nel 1999 per razionalizzare le strutture industriali del Ministero della Difesa in vista della loro privatizzazione, che ha in carico la gestione dell’arsenale messinese dal 2001. Il progetto, lo ricordiamo, aveva suscitato non poche proteste, in particolare da parte dei rappresentanti della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella e della Rete No Ponte. Di fronte alla percezione di quanti reputavano che si trattasse dell’imposizione di un programma di insostenibile impatto ambientale, oltreché di un’ occasione per rafforzare l’immagine della Sicilia come isola “piattaforma di guerra”, il progetto era stato sospeso.

Ad oggi, conferma il Contrammiraglio Camerini, la situazione è in stallo. Il discorso è stato momentaneamente accantonato e nulla si sa della possibile riproposizione futura. Nonostante l’Arsenale abbia personale militare e nonostante esista una sinergia tra le parti, la gestione attiva è tuttavia autonoma. “Non siamo perfettamente a conoscenza della situazione- le parole di Camerini- ma allo stato attuale il progetto è bloccato”. Qualunque possa essere il prossimo risvolto della vicenda, di certo non riguarderà il futuro immediato. (LAURA MANTI)

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