Stamane, presso il salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la conferenza stampa illustrativa delle iniziative in programma per il 19 luglio, in ricordo del sacrificio del giudice Paolo Borsellino, degli “angeli” della scorta (Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina) e di tutti i caduti nella lotta contro la mafia.
Il “Comitato XIX Luglio” ha previsto due momenti commemorativi per venerdì 19 luglio. Alle ore 9.30, la deposizione di un cuscino di fiori ai piedi dell’ “albero Borsellino”, l’ulivo simbolicamente piantato in Piazza Pugliatti. La sera, alle ore 20.30 presso Piazza Castronovo, la consueta fiaccolata-Corteo che quest’anno percorrerà via Garibaldi e poi, su per Viale Giostra, fino alla rotatoria recentemente intitola a “Vittime e Martiri della mafia”. Al termine del corteo, la lettura di alcuni passi significativi tratti dal testo Paolo Borsellino, Silenzi e Voci, curato dalla sezione palermitana dell’Associazione Nazionale Magistrati.
L’auspicio è quello di trasmettere, mediante la manifestazione commemorativa, un messaggio forte che raggiunga tutta la comunità e sia d’esempio soprattutto per i giovani. “Nella strage non è morto solo un servitore dello stato”, afferma Roberto Bucca, “il lavoro di scorta è complesso e lo si fa per passione”, una passione che diventa sacrificio umano.
“Mi chiamo Accorinti e sono un cittadino”: in conferenza anche il Sindaco che si è presentato così suscitando una risata bonaria da parte dei presenti. Ma Accorinti ci tiene a sottolinearlo, è fondamentale per lui ribadire di essere un cittadino, prima ancora che il Primo Cittadino. Uno fra gli altri, insomma, che prende le distanze dalle antiche logiche di potere che a lungo hanno guidato la nostra città. “Si devono abbandonare i preconcetti stupidi che hanno guidato questo comune in passato”, dice. La discordia su dei valori comuni non può essere giustificata dal principio del colore politico. Non si può, in altre parole, essere contro un’idea a prescindere, solo perché si riveste il ruolo di opposizione. “Tanta gente è caduta per un senso alto, facendo i conti con un mondo che gira al contrario. Siamo cittadini prima di tutto”.
Saggezza popolare o semplicemente buonsenso quello del nostro Sindaco che ha proposto la stesura di un codice etico per la vara, un codice che dica no alla mafia, no al pizzo, si alla legalità. La Sicilia, a cui occhi esterni attribuiscono continuamente l’essenza mafiosa, merita piuttosto di essere considerata la patria di quanti sono caduti per tutelarla. (LAURA MANTI)