La buona notizia è che Pacific Rim è uno dei film visivamente più spettacolari degli ultimi anni, uno dei pochissimi film in cui la riconversione 3D fa lievitare assieme al prezzo del biglietto anche la spettacolarità della visione. La cattiva notizia è che le buone notizie finiscono qua.
Come sempre accade, e come non mi stancherò mai di ripetere, se non si imbastisce uno straccio di storia attorno ad un’idea di intrattenimento, una storia che segua le normali regole strutturali, si impedisce il processo di immedesimazione di chi guarda, e il risultato è: noia.
Intendiamoci, quando parlo di storia non intendo nulla di troppo profondo, giusto una serie di piccoli ed anche grossolani pretesti per giustificare quello che accade sullo schermo, giusto una storia che abbia uno sviluppo anziché rimanere piatta.
E in questo caso è abbastanza inspiegabile il perché di questo macroscopico difetto, per due motivi: Guillermo Del Toro è una delle menti migliori del cinema dei nostri giorni, è l’uomo che ci ha regalato film come Hellboy (soprattutto il secondo, The Golden Army) e Il Labirinto del Fauno; il materiale su cui lavorare c’era eccome, solo che lo si spreca con un’introduzione totalmente inutile: si poteva benissimo usare un’oretta di film per farci vedere come gli alieni hanno iniziato ad attaccare la Terra anzichè dircelo in tre minuti.
Il protagonista è Charlie Hunnam, che è talmente bravo che ad un certo punto non puoi fare a meno di tifare per gli alieni; Idris Elba è efficace nel ruolo del Marshall, ma certo lo script non lo aiuta (quel bel momento che si vede nel trailer, “oggi noi cancelleremo l’apocalisse“, contestualizzato risulta parecchio sopra le righe, al limite del ridicolo); Rinko Kikuchi sarebbe anche carina se non avesse sempre, sempre, sempre gli occhi a mandorla sgranati chissà perché. Si salva solo, naturalmente, Ron Perlman nell’azzeccatissimo ruolo di Hannibal Chau.
In sintesi, il film non è totalmente da buttare, gli appassionati del genere (e per genere intendo sia fantascienza, che il sottogenere “robottoni”) perlomeno rimarranno contenti sia del lato spettacolare che del lato citazionista (da Evangelion a Top Gun).
Piccolo consiglio: non abbiate fretta di andare via ai titoli di coda.
(U.P.)
(Voto: 4/10)