VARA, ASS. TODESCO: SI PUO’ FARE CON MENO SOLDI, PIU’ DEVOZIONE E…SENZA OMBRE

Secondo giorno effettivo di lavoro per l’assessore alla cultura e alle identità, Sergio Todesco, che è intervenuto in merito all’argomento Vara sollevato ieri dal Comitato Vara. Il Comitato si era recato a Palazzo Zanca nella mattinata di ieri per avere udienza dal Sindaco, e da questo era stato reindirizzato all’assessore Todesco. Pochi fondi: facciamo la vara dal basso!

Todesco è intervenuto in merito alle osservazioni dell’ex assessore Dario Caroniti che lo ha messo in guarda  dai rischi connessi al poco tempo rimasto per organizzare l’evento del 15 agosto messinese. “Ho letto con gratitudine la lettera che Caroniti ha voluto inoltrare”, afferma Todesco. “Dico con gratitudine perché tale intervento denota un’attenzione e una sollecitudine verso la nostra città che prescinde dagli schieramenti: precisamente la posizione che Renato Accorinti e la sua Giunta intendono avanzare a tutti i livelli, cioè di lavorare tutti insieme per una Messina sempre più bella e a misura d’uomo […]: non contro qualcuno ma per tutti”, ed aggiunge “Chi ha eccepito che durante la processione della Vara siano stati offerti elementi di sensibilizzazione su tematiche riguardanti la legalità, di cui la nostra città ha assoluto bisogno, deve pertanto riflettere sul carattere profondamente antireligioso di tale atteggiamento. Occorre dire forte e chiaro che la Vara non può tollerare zone d’ombra; che intorno ad essa si devono raccogliere tutti i messinesi di buona volontà, desiderosi di vivere in una Messina pacifica e pacificata; che questo storico emblema cittadino deve essere, una volta per tutte, un simbolo che unisce – e non che divide – i cittadini e le istituzioni”.

Tuttavia ciò non toglie, come puntualizzato dallo stesso Todesco, che questa Amministrazione si stia insediando adesso senza trovare alcun avvio di attività propedeutiche che sarebbero dovute partire già durante il periodo del commissariato. A ciò si aggiunge che il Comitato Vara, unico organismo esterno all’Amministrazione che abbia provveduto all’organizzazione dell’evento, si è dimesso tempo fa senza essere ricostituito. Altro problema è l’attuale situazione conomico-finanziaria di Messina certamente non ottimale il che, se da un lato potrebbe far pensare ad un ostacolo alla realizzazione della festa, dall’altro rappresenterebbe un incentivo alla collaborazione, un pretesto, insomma, per pensare e vivere questa festività in modo diverso.

Una Vara dal basso? In linea con il progetto generale della nuova amministrazione, è possibile. Anzitutto basta sprechi, ottimizziamo le risorse che abbiamo: Todesco ribatte alle affermazioni di Caroniti secondo cui “50 mila euro… da soli non bastano neppure a coprire le spese per il materiale necessario per la ristrutturazione della macchina festiva”. Più positivo e propositivo, l’assessore alla cultura sostiene invece che le spese sarebbero inferiori al costo rappresentato, anche in considerazione del fatto che alcuni elementi, a titolo d’esempio le transenne, sarebbero già in possesso del Comune. Per altre esigenze, come quelle connesse alla sicurezza, l’assessore prospetta la possibilità di fare ricorso all’apporto, sempre generoso, delle Associazioni di volontariato e della Protezione Civile. Tutti gli elementi di contorno che nulla hanno a che vedere con la tradizione, ad esempio majorette, compagnie di canterini, carretti siciliani, sono da considerare elementi aggiuntivi cui si potrà pensare solo nel momento in cui la città potrà permetterselo.

“Se vogliamo iscrivere questo evento tra le realtà immateriali tutelate dall’Unesco, se è nostra intenzione abbinare in futuro alla festa della Vara e all’intero ciclo festivo di Ferragosto una Lotteria Nazionale, ciò potrà essere reso possibile solo lavorando tutti insieme a mantenere alla festa e al ciclo festivo i caratteri identitari che essi hanno conservato lungo l’arco di cinquecento anni. Ricorreremo senz’altro alle sponsorizzazioni e, anche, a una chiamata diretta di tutta la comunità messinese, per rendere più bella e più ricca la nostra festa della Vara”.

Senza indugiare oltre, Todesco conclude “se Gesù è stato capace di nascere in una grotta, credo che anche la Madre Sua Celeste non avrà niente in contrario che la città di Messina a lei devota, in un momento difficile per la propria economia, le tributi devozione esibendo il proprio cuore, anziché il proprio portafoglio”, simbolo che unisce – e non che divide – i cittadini e le istituzioni. (LAURA MANTI)

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