Nuova svolta, quella odierna, nella vicenda che ha per protagonisti i Cantieri Palumbo. Quindici richieste di rinvio a giudizio sono state infatti avanzate dalla Procura, nelle persone del sostituto procuratore della Dda, Fabio D’Anna e della procura ordinaria, Diego Capece Minutolo, nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento di rifiuti all’interno dei Cantieri Palumbo di San Raineri. Ad essere coinvolti sono gli imprenditori napoletani, Antonio e Raffaele Palumbo, Diego De Domenico, Mario Fierro, Giuseppe Costa, Rosario Santi, Letteria Scopelliti, Walter Radin, Raffaele Donnarumma, Salvatore Croce e quattro società: la Palumbo spa, la Futura Sud srl, Petrol lavori e Stabia Yachting&Coating. All’udienza preliminare, fissata per il 10 luglio, gli indagati dovranno rispondere di associazione finalizzata al traffico illecito organizzato di rifiuti speciali, con trasporto e scarico in discariche non autorizzate e soppressione, distruzione o occultamento di atti veri, mentre alle ditte sono contestate le accuse relative a illeciti amministrativi.
L’inchiesta, avviata dopo un sopralluogo effettuato nel febbraio del 2011, lo scorso 15 aprile era culminata nell’arresto dei vertici dell’azienda, Antonio e Raffaele Palumbo, costretti ai domiciliari con l’accusa di traffico illecito di rifiuti speciali, oltre all’arresto di altre cinque persone e al sequestro di 226mila euro, somma corrispondente al costo risparmiato per non aver smaltito i rifiuti nei termini previsti dalla legge.
Lo scorso maggio erano poi esplose le proteste e le preoccupazioni dei dipendenti della Palumbo, allarmati dalla totale inattività del cantiere e dal timore di un eventuale rischio disoccupazione, che era stato però prontamente scongiurato dalla Società stessa, che si diceva impegnata proprio nella programmazione dell’attività lavorativa.