Alle 19:25, quando lascia la parola il sindaco di Firenze e il microfono passa al Presidente della Regione Crocetta, Piazza Duomo è semideserta. Un ragazzo in maglietta “si Messina” e “armato” di santini, ci incita a votare Calabrò: “è ora di cambiare la città” ci dice dandoci il fac-simile. Gli chiediamo quanto lo pagano per questo lavoro. Lui candidamente, forse troppo candidamente, ci dice “25 euro al giorno”, poi prosegue in fretta. Ci sono altri passanti e il volantinaggio deve continuare.
Di passione politica, da osservatori esterni, ne vediamo poca. La foto che abbiamo scattato testimonia che non c’è stato un grande entusiasmo per l’arrivo di Renzi: i tempi della politica sono troppo veloci rispetto all’umana comprensione, così in molti non hanno capito come mai a chiudere la campagna elettorale di Felice Calabrò sia stato proprio “l’avversario” dell’area bersaniana, quello che non voleva fare alleanze con l’UDC. Ma adesso si muove già da futuro presidente del PD, e pazienza se qualche pezzo del puzzle non torna. Lo abbiamo intervistato nel brevissimo tempo concesso ai giornalisti prima di salire sul palco.