Toccata e fuga per Matteo Renzi, sindaco di Firenze, al Duomo di Messina in occasione della chiusura della campagna elettorale di Felice Calabrò, candidato a sindaco del centrosinistra.
Il sindaco di Firenze nel suo breve intervento si è detto subito felice di trovarsi di fronte ad una “stupenda piazza”: “è dalla piazza che si deve ricominciare a fare politica”. Renzi ha parlato di chi preferisce l’anti-politica oggi, dicendo che “non si deve passare all’anti-politica, ma si devono cambiare i politici di oggi che fanno schifo”. Parlando del ruolo che secondo lui da lunedì dovrà svolgere Calabrò, ha spiegato come il sindaco sia il mestiere più bello del mondo: “amministrare contiene la parola amare, perché bisogna amare la propria città. Si diventa depositari della speranza dei cittadini”.
“Inoltre – aggiunge Renzi – Felice da lunedì sarà non solo il vostro primo cittadino, ma anche l’ultimo”. Sugli scenari post-voto Renzi commenta: “Se vince Calabrò, vincerete voi, vincerà il popolo. Altrimenti perderemo tutti”. Ma non è una vittoria scontata secondo il sindaco di Firenze: “noi del centro sinistra spesso e volentieri ci siamo abituati a farci male da soli”.
Dopo il saluto di Renzi, è giunto sul palco il presidente della Regione, Rosario Crocetta reduce da una visita in alcuni quartieri della città. Ed è proprio dei quartieri che ha parlato in apertura di intervento: “dobbiamo risanare subito i quartieri popolari. Messina aspetta dei soldi dalla Regione dal 1990, e questi soldi li useremo per il risanamento”. Frecciatine da parte del presidente della Regione verso l’altro candidato, Renato Accorinti: “una politica che si basa solo sul No Ponte è una politica povera, fatta su qualcosa che non c’è. Nessuno di noi vuole il Ponte. Quella di Accorinti è una protesta non produttiva”.
In conclusione Crocetta, dopo aver spiegato come sia importante avere un aeroporto nel messinese, ha ricordato con orgoglio di aver evitato il dissesto per Messina: “abbiamo evitato il disastro per questa città. Se si ferma Messina, si ferma la Sicilia. E se si ferma la Sicilia, si ferma l’Italia”.
Prima di salutare il pubblico sulle note del “Nessun Dorma” e dell’inno di Mameli, Felice Calabrò ha consegnato a Crocetta le 2.500 firme raccolte finora per far sì che Messina ottenga dal Governo i poteri speciali per l’emergenza traffico. La campagna elettorale si è ufficialmente conclusa ed un Felice Calabrò visibilmente provato, potrà riposarsi prima di scoprire, nella serata di lunedì, se l’arduo compito di governare Messina per i prossimi 5 anni toccherà a lui od a Renato Accorinti. (SIMONE INTELISANO)