AGGRESSIONE OMOFOBA IN PROVINCIA DI CATANIA, VITTIMA UN MESSINESE: L’ARCIGAY METTE IN MOTO LO SPORTELLO LEGALE

 

Otto punti di sutura al giovane gay residente nella provincia di Messina, aggredito domenica 9 giugno, in una spiaggia in località S. Marco, provincia di Catania. L’Arcigay di Messina mette in moto il proprio sportello legale.

Prima solo insulti, poi provocazioni scaturite in vere e proprie minacce. La storia va avanti da oltre un anno e coinvolge gli appartenenti alla comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali), vittime indifese di una vera e propria persecuzione. In località S. Marco, provincia di Catania, a ridosso della foce dell’Alcantara, si estende una spiaggia che, nella parte più distante dalla battigia, è costeggiata da una pineta. Questo tratto di spiaggia è frequentato in larga parte dai membri della comunità LGBT che ritrovano qui un punto di incontro. Ma, a quanto pare, a questi soggetti la tranquillità non è assicurata nemmeno quando cercano di ritagliarsi degli spazi propri.

Atti di ingiustificabile omofobia si consumano alla luce del sole. Come riferito dal presidente di Makwan- Comitato Provinciale dell’Arcigay di Messina, Rosario Duca, le vittime, osservate di nascosto dai carnefici che si nascondo nel verde della pineta, sono poi oggetto degli agguati.

È quello che è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri ad un giovane gay, di età inferiore ai trent’anni, originario della provincia di Messina. All’improvviso l’aggressore è saltato fuori dalla chiazza verde, armato di bastone con cui ha violentemente colpito il soggetto. Un testimone oculare ha immediatamente chiamato i carabinieri, ma dell’aggressore, che subito si è dato alla fuga, al momento nessuna notizia. L’aggredito, invece, è stato tempestivamente trasportato all’ospedale più vicino, dove ha ricevuto otto punti di sutura.

Rosario Duca afferma che già da una settima le forze dell’ordine vigilavano, ma evidentemente il pattugliamento non è sufficiente a scoraggiare i caparbi omofobi: “ci vorrebbe qualcosa che monitori la zona per più tempo”, dichiara. In attesa di capire se la competenza giudiziaria sia della provincia messinese, essendo l’aggredito ivi residente, o se invece sia della provincia catanese in cui il fattaccio si è svolto, Duca annuncia di aver messo in moto lo sportello legale dell’Arcigay di Messina. “Attendiamo di sapere quali azioni ha attivato il comitato Arcigay di Catania in modo da non sovrapporre iniziative che possono essere d’intralcio -dice – una cosa è certa: Messina Arcigay non agisce solo quando c’è l’avvenimento per poi dimenticare, ma segue tutto il percorso”, rassicura, ringraziando il responsabile dello sportello legale per il lavoro e la costanza prestata nel portare avanti battaglie così delicate.

La legge italiana non ha ancora provveduto alla tutela della comunità LGBT. Tutela che, come la redazione di messinaora.it ha potuto constatare mediante un’ intervista di piazza condotta a ridosso della giornata contro l’omofobia, necessiterebbe di essere preceduta da un’ampia campagna informativa.

Mentre si attende che lo stato decida di compiere il miracolo, Duca si augura la collaborazione del comitato Arcigay catanese: la comunità LGBT è una e va tutelata in quanto tale, senza tenere conto di appartenenze e confini territoriali. In collaborazione con le forze dell’ordine li dove sia necessario, la tutela in primis: ecco la “vera missione di un’associazione di categoria”. (LAURA MANTI)

[iframe name=”iwindow” style=”border:no” scrolling=no width=640 height=480 align=top frameborder=0 src=http://www.nuovagestione.tv/cmplayer/fil/0002/plsn_fil.html?http://youtu.be/PCGAnfqFqqM&usr=messinaora&wh=0640,0480]

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it