Giunto alla sua ventesima presentazione, Marco Voleri approda alla libreria Feltrinelli di Messina per un incontro che ha avuto al centro il suo rapporto con la malattia da cui è affetto: la sclerosi multipla. In Sintomi di felicità (ed. Sperling & Kupfer), con il suo linguaggio colloquiale e lo stile tragi-comico, Voleri racconta se stesso, episodi di vita, modi in cui ha affrontato e affronta quotidianamente una malattia che lo ha colto all’età di 31 anni, in un momento in cui era pronto per cominciare una splendida carriera di tenore. «Avevo appena vinto un concorso a Riva del Garda e, nonostante le incredibili difficoltà fisiche, ho fatto lo stesso il concerto. La diagnosi è arrivata nel 2009, dopo tre anni di continui disturbi. Nel 2008, poi, il debutto come solista alla Scala».
Il titolo, volutamente paradossale, rappresenta l’ossimoro della sua vita: l’unione dell’instabilità di una professione come quella del cantante lirico, con quella della sclerosi multipla: «Dopo la rabbia e la depressione, arrivò per me la fase della consapevolezza, tanto che ho pensato che con la mia storia potevo aiutare gli altri. Dall’uscita del mio libro ho capito che le malattie si combattono insieme, sempre. Se si è soli, non si risolve nulla».
Da un mondo come quello lirico, i cui ritmi fisici sono serrati e stressanti, Voleri in Sintomi di felicità presenta una vita-altalena, nella continua ricerca di melodie e armonie. Tale autobiografia è, infatti, la costruzione della sua personalità, che attraverso episodi ed aneddoti, anche singolari, racconta una storia vera. «Io ho scelto di vivere e non sopravvivere. Ho imparato che la sclerosi deve stare in funzione nostra, non il contrario. Con il mio libro ho voluto dimostrare che anche con questa malattia potevo condurre una vita al top, senza negare che ovviamente ci sono dei limiti da rispettare».
Tra accuse di insensibilità generale, ignoranza popolana, mancanza di salvaguardia sanitaria nel mondo della disabilità, Voleri ha lanciato, con questo incontro, un messaggio di grande speranza e voglia di essere protagonista continuo della propria esistenza. Rivelare di essere affetto da sclerosi multipla è stato importante, perché ha significato per l’autore ammetterlo soprattutto a se stesso e a far capire che gli altri possono essere un motore importante di aiuto e sostegno.
Un rilevante intervento è stato quello di Federica Cocuzza, consigliere e segretario provinciale dell’AISM di Messina, che ha evidenziato la necessità di maggiore informazione sulla malattia sia verso chi ne è affetto, sia verso chi non ha la patologia: «È importante far capire che non è una malattia contagiosa, sapere come si manifesta e in quale fascia d’età. Marco Voleri è la testimonianza che si può convivere con la sclerosi».
A leggere alcuni stralci di Sintomi di felicità, Aurora Bernava, soprano del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania, che ha, inoltre, raccontato uno straordinario episodio accaduto in questi giorni di promozione del nuovo volume del giovane tenore: «Ad un incontro svoltosi presso una libreria di Catania, tra la gente era presente anche una donna, presumibilmente incinta, che dopo poco andò via. Il giorno seguente questa stessa donna inviò un messaggio a Voleri, in cui lo ringraziò per questa sua testimonianza che l’ha spinta, nonostante fosse anche lei affetta da sclerosi multipla da un anno e sola, a continuare la gravidanza e a decidere di tenere con sé il bimbo senza darlo in affidamento».
Sintomi di felicità è davvero un racconto dalla straordinaria potenza positiva, vitale, che incita tutti ad una riflessione più profonda di se stessi in relazione alla propria malattia, o a chi ne è affetto. Un libro, dunque, che consigliamo vivamente. (CLARISSA COMUNALE)