MINISTERI (DAF) ALL’ASSESSORE STACHERIS: “SALVAGUARDARE OFFERTA CULTURALE, PRODUZIONE ARTISTICA E VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONALITA’”

 

Recita un vecchio proverbio “impara l’arte e mettila da parte”. E se invece qualcuno, ogni tanto, volesse imparare l’arte e metterla in pratica? In un mondo in cui si parla sempre più spesso di cervelli in fuga – senza però interrogarsi sul perché di queste fughe – si inserisce nel turbinio di richieste e denuncie di situazioni critiche, anche quella avanzata dal Presidente dell’Associazione culturale Daf, Giuseppe Ministeri, all’Assessore Regionale Turismo, Sport e Spettacolo, Michela Stancheris. La Daf – che da circa dieci anni opera nell’ambito della cultura, della produzione audiovisiva e dell’editoria – ha raggiunto, soprattutto nel ramo teatrale, importanti traguardi in campo nazionale.

Nel corso dell’ultimo anno si è distinta per la tournée di Trovarsi, che ha toccato i principali teatri in prosa del Paese. Lo spettacolo, tratto da un testo di Luigi Pirandello, con regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, è nato e si è sviluppato con l’Ente Teatro di Messina. La lettera di Ministeri sostanzialmente non rivela nulla di nuovo, denuncia lo stato in cui versa ormai da tempo il settore teatrale messinese. La differenza può farla però un intervento tempestivo – si fa per dire – che agisca innanzitutto a livello organizzativo, nella speranza di risollevare le sorti di quello che potrebbe essere un settore di punta di una città come Messina. «L’essere operatori professionali del teatro ci porta a condividere le ansie e le preoccupazioni di un settore in crisi drammatica da un punto di vista economico, ma anche e forse soprattutto da un punto di vista istituzionale e organizzativo», si legge nella nota. «Seguiamo con crescente preoccupazione le vicende del Teatro di Messina, la principale istituzione culturale della nostra città, che da troppo tempo non riesce più a garantire quella proposta produttiva, quell’offerta culturale e quella serenità per gli operatori e le maestranze che dovrebbero costituire un fattore di normalità».

Ed è proprio alla luce delle infinite difficoltà e degli ostacoli con cui fa i conti ormai da un anno il Teatro di Messina, che Ministeri non vede altra possibilità se non quella di un intervento diretto e radicale, che punti sulla riorganizzazione complessiva: «Riteniamo necessario, oltre che inevitabile, un processo di riorganizzazione degli enti e delle istituzioni siciliani che operano con il contributo regionale nei campo della cultura e dello spettacolo. Una città e una provincia come Messina», continua Ministeri, «devono garantire un’offerta adeguata per i residenti ma anche per il ruolo turistico che gravita in un comprensorio che include Taormina e le Eolie. E le eccellenze e le professionalità artistiche che qui sono cresciute e si sono sviluppate, devono poter operare. Non ci spaventa, pertanto», conclude il Presidente della Daf, «un processo di riorganizzazione istituzionale che investa anche il Teatro di Messina e Taormina Arte, purché si salvaguardi l’offerta culturale per questa comunità, la produzione artistica in loco e la valorizzazione delle professionalità messinesi». (DEBORA RUNCI)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it