Un doveroso e bellissimo omaggio del suo club ufficiale Chez Mimì alla grande artista di Bagnara Calabra, in segno del suo amore per il mare e la città di Messina.
‘Dopo sei anni dall’idea, finalmente esiste il Belvedere Mia Martini ed il sogno si realizza’. Con queste parole, un emozionato Pippo Augliera – fondatore di Chez Mimì – ha espresso la sua soddisfazione per l’obiettivo raggiunto.
Alla cerimonia dell’inaugurazione hanno partecipato Francesca Lombardo, giornalista, che ha avuto il compito di presentare e coordinare i vari momenti. Ha introdotto Carmen Villalba che, accompagnata alla chitarra da Gianluca Rando, ha voluto regalare un suggestivo omaggio musicale costituito dal medley di noti branicome “Gli uomini non cambiano”, “Almeno tu nell’universo” per terminare con “Donna”, l’apice del risveglio della coscienza femminile nel repertorio della Martini.
Immensa soddisfazione per i promotori dell’iniziativa. Il club, che ha accompagnato l’artista nel suo ultimo periodo della sua carriera, ha avuto, subito dopo la sua scomparsa, uno smarrimento iniziale, ma hanno deciso di proseguire, con varie iniziative dando prova di resistenza eroica, nella diffusione della musica di Mimì, affinché continui ad esistere e proseguire attraverso la nuova generazione di giovani.
Prima della cerimonia della scopertura, il parroco di Grotte ha benedetto la targa. Presenti, il Presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti, l’amico di sempre Nino Romeo, fondatore del Premio Mia Martini a Bagnara, che ha ricordato aneddoti e il cantautore Mimmo Cavallo ha eseguito “Danza pagana”, rilevando la difficoltà nella partitura, composta ai tempi della loro collaborazione artistica e, su richiesta, “Dio c’è”, a testimoniare il tema della spiritualità, molto caro alla sensibile ed intensa interprete.
Il valore simbolico di questo tratto di Grotte rappresenta il legame tra Messina e Bagnara, un luogo che potesse mettere in risalto alcuni elementi fondamentali nella vita di Mimì, dinnanzi al mare che lei amava tanto e di fronte ad una chiesa.
La scelta di venerdì 17 maggio alle ore 17, con i protagonisti vestiti di viola, non è una semplice coincidenza, bensì una elegante ‘provocazione’ verso coloro che hanno determinato prematuramente e ingiustamente il silenzio di una donna fragile e non solo dell’artista. Un riconoscimento rispettoso ed artistico ad un’autrice amata oggi più di ieri, vissuto dai partecipanti con una forte emozione e coinvolgimento.