Cento e più intellettuali, esponenti del mondo della cultura e dell’arte, schierati contro la chiusura di un piccolo angolo di paradiso di Capo d’Orlando: Villa Piccolo, realizzata intorno agli anni venti del XX secolo. Proprio in questi giorni, sta facendo il giro del web la storia di questa storica Villa e, soprattutto, la notizia relativa al rischio della sua chiusura, a causa delle difficoltà economiche della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella. Così, molte importanti personalità siciliane si sono unite per dar vita ad un vero e proprio manifesto contro la chiusura della Villa, battendosi affinché resti fruibile, come lo è stata fino ad ora. La Villa è stata abitata in passato dal poeta scoperto da Eugenio Montale, Lucio Piccolo, autore di liriche di grande bellezza, che visse a lungo tra le mura di questa dimora insieme al fratello nonché pittore, Casimiro Piccolo e alla sorella, Agata Giovanna Piccolo, che si dedicò nel tempo alla cura di quello che oggi è lo splendido Parco di venti ettari che circonda la Villa, ricco di centinaia di piante rare, giunte in Sicilia da ogni parte del mondo. Inoltre, durante il periodo estivo, soggiornava abitualmente nella Villa anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Piccolo, e proprio durante i suoi soggiorni a Capo d’Orlando, sembra che abbia scritto diverse pagine del celebre Gattopardo. Quella che fu la stanza privata dello scrittore è ancora esistente nel Museo della Villa, insieme ad alcuni documenti inediti custoditi al suo interno. Nel Parco, invece, si trova il Cimitero dei cani, voluto dal fratello del poeta, Casimiro, con trentacinque lapidi complessive, che riportano solo il nome dei fedeli cuccioli che si sono alternati, nel corso degli anni, nella famiglia Piccolo. Da anni, anzi da sempre, Villa Piccolo ospita importanti iniziative culturali, a carattere nazionale e internazionale e ancora rassegne di arte, musica e teatro.
Quarant’anni fa, in occasione della morte del fratello Lucio, Casimiro e Agata Giovanna decisero di istituire la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella che, riconosciuta come ente morale nel 1972, non ha scopo di lucro, bensì quello di incrementare l’attività culturale, soprattutto per ciò che concerne la letteratura, l’arte e gli studi agrari, quelle che erano le passioni dei fratelli Piccolo. Una dimora prestigiosa, dunque, con un ricco patrimonio di oggetti d’arte, cimeli, dipinti, libri, stampe e documenti, che sono stati raccolti ed esposti nella parte della Villa adibita a Museo, inaugurato nel 1978.
La sua particolarità è quella di contenere un po’ di tutto, ceramiche, armi antiche, per rispettare la filosofia dei Piccolo e la loro concezione della cultura come mezzo di elevazione spirituale, fruibile da tutti, senza ostacoli né discriminazioni di alcun genere.
Quegli stessi ostacoli che i Piccolo volevano però tenere lontano dalla cultura, stanno oggi minacciando seriamente la sopravvivenza della Villa. Per questo, più di cento intellettuali, tra scrittori, poeti, artisti, giornalisti, registi, attori e musicisti hanno firmato il “Manifesto per Villa Piccolo“, facendo appello alla Regione Siciliana, affinché tuteli e sostenga la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella e con essa la Villa, luogo d’eccezione della cultura siciliana e nazionale, valorizzandola e facendo sì che continui ad essere fruibile, per non rischiare che vengano chiusi i suoi cancelli e, con essi, la sua memoria. (DEBORA RUNCI)