ORA BASTA! È lo slogan scelto dal candidato sindaco del centro-sinistra, l’avv. Felice Calabrò, per la sua campagna elettorale. La mattinata è stata ingenerosa e inconstante (metereologicamente parlando) e mentre service e addetti ai lavori si portavano presso Largo Minutoli, dove era previsto il primo degli otto incontri tematici nell’agenda del consigliere comunale uscente, una pioggia inattesa ha scompigliato i piani e costretto ad un cambio di programma.
Poco male, ogni imprevisto ha una o più soluzioni e così, in qualche minuto, l’incontro con stampa e cittadini viene spostato alla sede della segreteria elettorale di via 1° settembre…al coperto. Piani alterati con minima conseguenza per Calabrò& co.,evidentemente diversa la situazione per i renziani di casa nostra che avevano previsto una contro-conferenza alla scalinata di Piazza Municipio. Procediamo per gradi …
Alle 10.30 ha inizio l’incontro del candidato democratico alla poltrona di Palazzo Zanca; argomento principe di oggi: viabilità e traffico urbano. I punti essenziali che, come annunciato, verranno snocciolati gradualmente nel corso delle settimane sono scritti a grandi lettere su cartelloni sistemati davanti il tavolo dei relatori. Il programma è chiaro; come si legge sul comunicato distribuito in sala: “dobbiamo toglierci questa benda davanti agli occhi che non ci fa vedere lo Stretto”. Spieghiamo cosa s’intende con questa affermazione. A breve verrà firmato un accordo tra Rfi, Comune, Regione e Autorità Portuale per la riqualificazione di via Don Blasco. “Finalmente pare si sia trovata la quadratura del cerchio”, commenta Calabrò.“Realizzazione della via del mare e riqualificazione della strada di mezza costa. Entrambe sono soluzioni che non richiedono tempi lunghi né costi insostenibili. La Regione può garantire le risorse e i finanziamenti necessari sono facilmente individuabili”, si legge sul materiale informativo distribuito. Questo vuol dire ovviamente l’apertura di percorsi paralleli alle vie principali, come il collegamento Altolia-Boccetta, per decongestionare un traffico urbano assolutamente critico. E ancora il tram, lo stesso su cui, in questi giorni, ci stiamo abituando a vedere proprio Calabrò, non come passeggero ma attraverso le pubblicità elettorali che vestono le vetture ATM. La proposta è quella di spostare la linea che percorre la cortina di Via Vittorio Emanuele alla Via Garibaldi, grazie all’impiego di finanziamenti europei utilizzati con questa finalità. Ci si sofferma anche sulla questione caldissima della Rada San Francesco, di cui recentemente è stato ufficializzato il rinnovo della concessione osteggiato da movimenti cittadini, associazioni e dal candidato Accorinti. “Andrebbe liberata … ieri!”, sostiene Calabrò. Condicio sine perché ciò avvenga però è l’ultimazione dell’approdo di Tremestieri. “E’ l’unica strada percorribile, non ve ne sono altre. Noi non vogliamo spostare il problema di un paio di chilometri, vogliamo risolverlo”, è scritto sul comunicato.
L’incontro avviene alla presenza di stampa e società civile, molti gli attivisti giovani, giovanissimi che si muovono attorno alla segreteria, comprese new entry della politica locale, ragazzi, talvolta poco più che bambini, pronti a mettere a disposizione della città il proprio entusiasmo (non certo l’esperienza). Diciottenni dalle cui borse fuoriescono santini elettorali e che chiedono una Messina nella quale poter restare.
E a proposito di giovani, qualcuno a loro affibbia tale aggettivo nonostante non siano più di primissimo pelo (e lo diciamo affettuosamente). Coloro i quali avevamo in tempi non sospetti ribattezzato i Castore e Polluce del Pd, Quero e Russo, rinunciano alla proposta dell’aspirante sindaco democratico e stavolta fanno concettualmente proprio il suo slogan: i presidenti uscenti di IV e V quartiere dicono BASTA! I due renziani declinano l’offerta di Calabrò che diceva di volerli concretamente a fianco in questo percorso: Quero assessore e Russo candidato al consiglio comunale. Ai “dissidenti democratici” di fare il famoso passo indietro, evidentemente, non importa affatto. ”Pensano di risolvere un serissimo problema politico con un assessorato?”, commenta il presidente uscente della V municipalità, Alessandro Russo.
Eccoli dunque ancora in prima fila, loro, presidenti di circoscrizione e uomini del partito che, senza voltare le spalle all’impegno democratico, aprono un ulteriore e alternativo fronte, quello che hanno chiamato “Adesso Messina“. I due riconfermano l’intenzione di andare avanti e questa mattina, sotto un cielo incerto come il domani (specie di certuni), hanno presentato le personali candidature alle presidenze di 4° e 5° quartiere, sotto l’insegna di una lista civica.
Eccoli Castore e Polluce che dicono no a “nomine e posti di governo, perchè le primarie a cui abbiamo partecipato non erano uno strumento per reclamare questo”, commenta il terzo classificato alla gara per la coppa democratica, preceduto da Grioli e per l’appunto Calabrò. “Ad oggi nonostante si sia più volte richiesto un discorso formale negli organismi deputati a decidere sulla composizione delle liste, sulle candidature, sull’opportunità o meno di far accedere alle liste anche ex esponenti di altri partiti, questo non è mai stato fatto. Avevamo dato la nostra disponibilità, come peraltro previsto dal nostro statuto, affinché il Pd valutasse la nostra ricandidatura -non la presidenza- ma questa valutazione politica non è mai stata fatta. Appena qualche giorno fa abbiamo inviato una lettera al neo coordinatore Marino, al presidente dell’assemblea provinciale, l’on. Bottari, e a tutti gli organismi di garanzia regionale e nazionale come ultimo appello affinchè si adoperassero per ripristinare le regole di agibilità democratica del Pd e della coalizione. Ad oggi non abbiamo avuto risposta e, convinti della giustezza delle nostre motivazioni, questa risposta la lasciamo agli elettori”, dichiara Palano Quero.
Insomma, tra nomi di liste e slogan potremmo costituire un messaggio unico che presumibilmente ogni elettore coscienzioso vorrebbe urlare ai candidati alle prossime amministrative e che, com’è chiaro, qualcuno sembra aver recepito: “ORA BASTA…ADESSO MESSINA!”. Di fatto però sembra decisamente impossibile che la crasi tra i due motti si potrà verificare. I renziani confermano il sostegno a Calabrò sindaco -da uomini (comunque) democratici- ma c’è da scommettere che in famiglia si sia verificata una frattura insanabile. In fondo tra la ragione e il torto (che non sta a noi giudicare), tra vinti e vincitori, si sa…, lo diceva anche Monicelli, attenzione perchè “parenti serpenti”. E nella settimana del cinema, i riferimenti- dal titolo alla chiusura- ce li consentirete, spero. (ELEONORA URZì)