Ancora una volta, si torna a parlare dei Cantieri navali Palumbo. L’azienda che, il 15 aprile scorso, ha visto i propri vertici, Antonio e Raffaele Palumbo, finire agli arresti domiciliari con l’accusa di traffico illecito di rifiuti speciali, viene adesso chiamata in causa dai propri dipendenti. Questa mattina, infatti, una nota diramata dalle organizzazioni sindacali Orsa e Cub, ha esposto la preoccupazione dei lavoratori del cantiere di fronte all’attuale situazione in cui versa l’azienda.
Tanti i motivi validi per innescare questo stato d’agitazione, soprattutto alla luce delle recenti vicende giudiziarie che hanno colpito direttamente il cuore dell’impresa. Stando a quanto affermato nella nota, i lavoratori denunciano la mancata osservanza di alcuni punti del capitolato d’appalto di concessione del cantiere – nella fattispecie, le assunzioni di nuovo personale e gli investimenti per la ristrutturazione e l’ammodernamento dell’attività produttiva gestita dalla Palumbo S.p.A. – cui si somma la totale inattività, attualmente vigente, in cantiere.
Il timore maggiore è che tutto ciò, unito al disinteresse degli Enti proprietari, possa far scattare l’allarme disoccupazione per altre 47 famiglie messinesi, cosa di cui, soprattutto in questo momento, la città non ha proprio bisogno. Per tutti questi motivi, lavoratori e sindacati hanno fatto appello al Prefetto di Messina, Stefano Trotta, nella speranza di riunire tutte le parti in causa per discutere insieme dello stato dei cantieri e fare tutto il necessario per salvaguardarne l’attività, anche e soprattutto nell’interesse dei livelli occupazionali, che vanno tutelati a prescindere dai problemi legali attualmente gravanti sui vertici dell’azienda. Intanto, i sindacati Orsa e Cub hanno già indetto una conferenza stampa, prevista per lunedì prossimo, presso la sala commissioni della Provincia, in cui esporranno i dettagli della vertenza. Non si è fatta attendere, però, la risposta della Società che ha prontamente precisato come, a differenza di quanto espresso nella nota diffusa dai sindacati, non vi sia alcun rischio di disoccupazione per i lavoratori dei Cantieri Palumbo.
Al contrario, la Società si dice impegnata proprio a programmare l’attività lavorativa, incentrata, al momento, sulla nave Berga II. (DEBORA RUNCI)