ARS, FINANZIARIA: 700 MILA EURO AI VIGILI URBANI DI MESSINA, SCONTRO TRA CROCETTA E LA MAGGIORANZA

 

 

Un emendamento per i vigili urbani di Messina, sostenuto da deputati messinesi di Pd e Udc ma anche del Pdl, ha inceppato la scorsa notte all’Ars il cammino della finanziaria. In un clima rovente, con accuse del presidente della Regione Rosario Crocetta alla sua maggioranza, il presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone ha sospeso i lavori e ha aggiornato la seduta alle 10 di stamattina. Restano da esaminare e votare una ventina di articoli della manovra, che dev’essere varata entro la mezzanotte di oggi. L’emenamento per Messina stanziava inizialmente un milione e 200 mila euro per la polizia municipale della citta’, poi ridotti a 700 mila euro con un subemendamento del movimento 5 stelle, associatosi all’iniziativa in favoe dei vigili messinesi.

La norma voluta da un gruppo di parlamentari messinesi che, secondo il presidente della Regione, non rientrava nel patto tra maggioranza e opposizione sancito per spianare la strada alla legge di stabilità.

L’accordo, spiega Crocetta, era quello di evitare la presentazione in aula di emendamenti «pro-deputato», norme che rappresentassero interessi di parte legati a bacini elettorali dei singoli parlamentari. E invece nel cuore dei lavori d’aula è spuntato l’emendamento sostenuto da quattro deputati (tre del Pd e uno dei Drs, gruppo che sostiene il governo) e votato in aula, seppure con una correzione in corsa grazie a un sub-emendamento dei 5stelle che ha ridotto da 1,2 mlna 700 mila euro il contributo all’emergenza traffico nella città dello Stretto.

 

Crocetta ha accusato Pd e Udc di non sapere gestire i propri deputati e ha parlato di norme che in realtà sono veri e propri “aiuti di Stato”. “Tutto questo è inammissibile, non lo consento”, ha urlato in aula il governatore. “Siamo in Parlamento per approvare norme di carattere generale che riguardano i siciliani e non provvedimenti su misura di bacini elettorali dei singoli deputati – dice Crocetta fuori dall’aula -. A questo punto penso proprio che presenterò una apposito disegno di legge per mettere un po’ d’ordine a questo andazzo”.

 

Sarà una giornata di tensione, visti anche i tempi stretti. Bisognerà trovare un compromesso tra due metodi  opposti: da un lato la “rivoluzione” di Crocetta attraverso misure generaliste, dall’altro la legittima aspirazione dei parlamentari di rispondere alle aspettative che giungono dalle realtà locali.

“Anch’io avrei potuto presentare emendamenti per Gela o per Ribera – tuona il presidente della Regione – ma non è questo l’obiettivo del mio governo. Deve essere chiaro a tutti”.

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