“No alla proroga della concessione per la Rada San Francesco”: a pochi mesi dalla scadenza della concessione della Rada (settembre 2013) il Comitato La Nostra Città ha deciso di programmare per oggi domenica 21 aprile, una raccolta firme per far sì che non venga concessa nessuna proroga e nessuna ipotesi di gara. Le firme verranno raccolte a partire dalle ore 10:30 di fronte all’ingresso dell’autorità portuale, in via Vittorio Emanuele.
Lo scopo è quello di eliminare finalmente, la circolazione dei Tir nel centro cittadino. I mezzi pesanti, soprattutto negli ultimi anni, hanno causato l’incremento del traffico cittadino e la perdita di vite umane. Una firma “per chiedere il ritiro di ogni bando per il rinnovo dellaconcessione e/o affidamento diretto a “società portuali”, “imprese portuali” o di vettori di altro tipo della Rada San Francesco per attività di traghettamento”. Secondo il Comitato la rada è stata ottenuta e prorogata illegalmente da oltre 40 anni a Tourist and Caronte. “Partecipare – sostiene il gruppo di Saro Visicaro – significa lottare per una città finalmente libera”.
Il fronte del “no ai tir” si fa sempre più ampio e trasversale. Negli ultimi giorni anche il consigliere comunale Nino Carreri di Risorgimento Messinese ha ribadito la necessità di spostare il traffico verso l’approdo di Tremestieri: “Esiste uno studio di fattibilità pagato dall’Autorità Portuale che prevede la trasformazione dell’area di Rada S.Francesco in porticciolo turistico (e solo eventualmente in approdo di emergenza) e lo spostamento di tutto il traffico gommato a Tremestieri”. Carreri annuncia anche un appello al presidente della Regione Rosario Crocetta nei prossimi giorni.
Favorevole anche il comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi, il quale propone di non rinnovare più alcuna concessione alla Rada, “in modo da costringere il Governo nazionale a ripristinare lo stato di emergenza traffico, considerato decaduto dall’ottobre 2012, come se tutto fosse stato risolto. E invece la situazione si è aggravata, con un aumento dei rischi per la sicurezza e la pubblica e privata incolumità”.