Anche la trentesima giornata di serie A è andata in archivio, sigillata con una ceralacca a fortissime tinte bianconere. Tutto immutato nelle altissime sfere, dove hanno vinto le prime compreso il Milan che, approfittando della debacle viola nel silenzio di Is Arenas, ha consolidato il terzo posto, stipando fieno in cascina proprio alla vigilia dello scontro diretto in programma a Firenze domenica prossima.
Il piatto forte del menù pasquale era ovviamente rappresentato dal derby d’Italia andato in scena alla Scala del calcio. Ride la Juve, anzi sghignazza la Juve. I bianconeri hanno vendicato lo smacco dell’andata espugnando San Siro grazie alle reti dell’ottimo Quagliarella e di Alessandro Matri, intervallate dall’effimero pareggio realizzato da Palacio. Superato quindi alla grande uno degli ostacoli più temuti nelle ultime curve prima del rettilineo tricolore, anche se Conte nel dopo partita ha precisato come non sia ancora tempo di levare le braccia al cielo, per quanto 9 punti (10 considerando gli scontri diretti) sulla più immediata inseguitrice, a sole otto giornate dalla fine, costituiscano ben più di un’ipoteca sul secondo scudetto consecutivo. Stramaccioni negli spogliatoi ha faticato ad ingoiare il rospo, conscio che probabilmente -a dispetto della festività odierna- dovrà fronteggiare una nuova settimana di passione. E si accettano scommesse sul fatto che, tra qualche giorno, Moratti tornerà a nominare con gli occhi pregni di malinconia José Mourinho, nonostante la bacchettata indirettamente riservatagli dal suo attuale allenatore nelle scorse ore.
Alle spalle della Vecchia Signora troviamo sempre il Napoli che, in uno dei posticipi più avvincenti degli ultimi anni, ha violato l’Olimpico di Torino imponendosi con un rocambolesco 5-3 sui granata di Giampiero Ventura, grazie alla sensazionale doppietta in extremis di Edinson Cavani, più forte anche di qualsiasi jet lag. La copertina spetta però al centrocampista da treble Blerim Dzemaili: Walter Mazzarri può calare dalla manica un asso in più in questo finale di stagione.
Bottino pieno, come detto, anche per il Milan ma la vera notizia è che Mario Balotelli é rimasto a secco, fermato da un Puggioni a volte insicuro ma comunque efficace, per lo meno contro Super Mario, dato che in occasione del gol vittoria di Montolivo la complicità dell’estremo difensore del Chievo è apparsa evidente, per quanto gli vada riconosciuta l’attenuante delle disastrate condizioni del manto erboso del Bentegodi, notevolmente appesantito dalla pioggia. Si arresta invece la corsa della Fiorentina, vittima in Sardegna della doppietta di un ritrovato Mauricio Pinilla. E le brutte notizie per Montella non sono finite: ieri si é fatto male Stevan Jovetic, che ha riportato una distrazione muscolare che potrebbe costringerlo a saltare il Milan.
Nella Capitale la medaglia dell’incrocio siciliano palesa chiaramente le due facce. Quella sorridente della Lazio, che tra le mura amiche ha ripreso quota ribaltando nella seconda parte della ripresa l’iniziale svantaggio siglato dal catanese Izco; e quella rabbuiata della Roma, capace di rianimare un Palermo per il quale si era già intonato un unanime De profundis. Occhio alla bagarre salvezza quindi, considerato che -Pescara a parte- i giochi sembrano clamorosamente riaperti: il Genoa, attualmente quartultimo, pare alla portata sia -ovviamente- del coriaceo Siena (con cui ieri ha impattato a Marassi) che degli stessi rosanero, adesso distanti soltanto tre lunghezze da una permanenza che avrebbe del miracoloso.
Nelle altre partite, infine, il Parma ha passeggiato sul Pescara esponendo in vetrina la rovesciata da cartone animato di Amauri, mentre ha sostanzialmente vinto la noia nello 0-0 di Atalanta-Sampdoria e nella sfida tra Udinese e Bologna, anch’essa conclusasi a reti bianche per il rammarico di Totò Di Natale, che dal dischetto ha sprecato la più favorevole delle occasioni. (JODY COLLETTI)