Parte la nuova legislatura. Oggi si riuniscono le nuove Camere e si votano i presidenti. Le forze politiche si presentano in ordine sparso. Occhi puntati sui neodeputati grillini: in particolare sullo Stretto l’attenzione è sui giovani Francesco D’uva e Alessio Villarosa (nella foto).
Ancora non c’è nessun accordo e non è prevista, almeno nelle prime due votazioni, l’elezione dei presidenti di Camera e Senato.
Il Pd, partito che ha la maggioranza assoluta a Montecitorio con il Sel e quella relativa a palazzo Madama, ha infatti deciso ieri sera di votare scheda bianca nelle prime due votazioni. Questo, come ha spiegato ieri il segretario Pier Luigi Bersani ai gruppi, per lasciare porte aperte ad eventuali accordi che al momento però appaiono ancora difficili.
A votare scheda bianca anche il Pdl che considera questa l’unica via possibile se si vuole tenere aperta la porta a un’intesa che preluda al governo e all’elezione di un capo dello Stato condiviso.
Un’intesa questa al momento lontana ma alla quale starebbe lavorando Gianni Letta in stretto contatto telefonico con Monti e i “pontisti” del Pd. Per questo meglio non fare mosse azzardate per oggi. Il segretario Angelino Alfano al termine di una riunione di parlamentari ha ribadito il sì a un governo di garanzia e no “a un governo che danneggia l’economia, piuttosto elezioni a giugno”.
Nella riunione si è deciso di rinviare a lunedì la nomina dei capigruppo. In pole per guidare il gruppo alla Camera c’è sempre Maurizio Lupi, affiancato da Mara Carfagna, mentre sarebbero stabili le quotazioni di Renato Brunetta. Per il Senato (la decisione sarà presa martedì) Renato Schifani resta il favorito. Tra i primi onorevoli ad arrivare in Transatlantico ci sono i grillini: tutti in spolvero, soprattutto gli uomini (in giacca e cravatta).
I grillini vanno per la loro strada, senza fare accordi di alcun tipo con nessuno. Ieri hanno scelto i nomi che voteranno per le presidenze. I deputati hanno indicato per la presidenza della Camera Roberto Fico, 38 anni, napoletano. I senatori hanno scelto invece Luis Alberto Orellana, 51, di Pavia.
Sicuramente avranno rappresentanze fra i vicepresidenti e i questori che controllano bilanci e attuazione dei regolamenti.
E’ quasi scontato che dopo il primo voto nessuno dei candidati alla Presidenza delle due Camere raggiungerà la maggioranza dei due terzi necessaria così fervono le trattative tra i gruppi politici parlamentari. Massimiliano Smeriglio di Sel ha dichiarato che il partito sarebbe “Disponibile a votare un candidato 5 Stelle” a Montecitorio anche se al primo voto la scheda sarà bianca.