L’associazione antimafie “Rita Atria” esprime la propria solidarietà all’Arma dei Carabinieri e alla “Compagnia” di Barcellona Pozzo di Gotto, per il grave atto intimidatorio del quale è stato vittima un maresciallo in servizio presso la struttura dell’ ”Arma”, nella città del Longano.
“Dopo gli omicidi Isgrò e Perdichizzi – si legge in un comunicato diffuso a seguito dell’inquietante episodio – dopo la cattura del latitante Barresi, avvenuta in una impalpabile Milazzo, città che, da sempre, dimostra di essere benevolmente ospitale per super latitanti e nella quale si continua a sostenere che “la mafia non esiste”, la malavita organizzata alza il tiro e “tocca” un militare dell’arma. Il fatto accade, con inquietante coincidenza temporale, nello stesso momento in cui vengono restituiti dal Tribunale di Messina a Rosario Pio Cattafi , definito da alcuni pentiti, “il capo dei capi”, parte dei beni che la DDA aveva sequestrato poco meno di due anni fa. Forse solo una coincidenza; certo è che la malavita organizzata di Barcellona Pozzo di Gotto, dimostra con questo atto intimidatorio, di essere sul punto di avere recuperato equilibrio interno e, forse , nuove leadership. L’escalation violenta degli ultimi mesi tende, a nostro avviso, a creare un clima di paura che, sperano i mafiosi, si possa estendere anche alla politica e, quindi ,riprendere il controllo del territorio che la vigilanza e le denunce delle associazioni, negli ultimi anni, hanno fortemente indebolito.
Spetta alle istituzioni e alla politica resistere e non debordare nemmeno di un millimetro
dalla strada intrapresa negli ultimi anni. Spetta alle associazioni democratiche, al volontariato, laico e cattolico, spetta alle parrocchie e ai cittadini onesti vigilare e denunciare.
L’associazione Antimafie “Rita Atria” – conclude il documento . non cede e sta con coloro che non cedono, perché come scriveva Rita Atria nel suo diario , “l’importante è non arrendersi mai”.”