“Ci rendiamo conto dell’importanza dell’Ospedale Piemonte di Messina. Non c’è ancora una soluzione tecnica ma la stiamo valutando con tutti gli esperti dell’assessorato per definirla entro maggio insieme al Piano Sanitario Regionale.”. Questo è il chiaro atteggiamento di apertura dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino nei confronti delle sorti dell’Ospedale Piemonte, dopo il suo incontro di ieri pomeriggio, a Palermo con il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”. Il movimento cittadino, esistente da diversi anni proprio a tutela del nosocomio, ha chiesto di conoscere direttamente la posizione assunta dall’amministrazione siciliana in merito ai tagli sanitari che spetteranno a Messina e che dovranno escludere a priori la struttura del viale Europa. A partecipare a questa riunione informale oltre all’assessore Borsellino, il presidente del comitato e magistrato Marcello Minasi, ilpromotore e medico dell’ospedaleSilvano Arbuse, il coordinatore provinciale del movimento “Il Megafono”Giuseppe Ardizzone.
“L’assessore si è mostrato attento e sensibile alle nostre istanze e proposte – all’unanimità il comitato. A rivelarlo sono state le stesse scadenze fornite dalla Borsellino per una soluzione definitiva quali la fine di maggio per Il PSR, la nomina dei manager ospedalieri entro giugno e un nuovo incontro con il comitato in questo arco di tempo.
“Attendiamo da due anni e mezzo la fine dei lavori – ha esordito Minasi – che hanno lo scopo di mettere in sicurezza l’Ospedale Piemonte dai rischi sismici annunciati da tempo da una commissione ministeriale di vigilanza. La stessa Protezione Civile ha stabilito in un secondo momento che, in caso di calamità naturali, questo plesso dotato di una posizione così strategica, in pieno centro città, non può mancare di servizi essenziali come la Cardiologia o l’Emodinamica o il Centro Sangue o addirittura restare chiuso”. “In passato – ha ricordato il giudice – si sono verificati episodi spiacevoli se non tragici che hanno colpito l’incolumità dei cittadini”.
“Abbiamo già proposto una formula per dare autonomia all’Ospedale Piemonte sia ai tecnici dell’assessorato che al direttore generale e alle istituzioni locali – ha spiegato Arbuse. Si tratta di accorpare la struttura all’ASP 5 (piuttosto che al Papardo) distribuendo meglio anche il personale sanitario. Inoltre, ad oggi, il nosocomio conta solo 48 posti letto sui 121 previsti dalla legge. E’ in funzione solo la Piastra Chirurgica che ospita ormai solo poche specialistiche in cui i posti letto sono stati ridotti del 50%”.
“A fronte di reparti come la Ginecologia – ha commentato – che registra 1050 parti l’anno, in cui un posto letto viene occupato più di una volta al giorno e che, attualmente, è in promiscuità con Pediatria, non si può non pensare ad un potenziamento del Punto Nascite. Oltre a questo, chiediamo che venga aperto il Pad. 4 mancante solo del nulla osta dei Vigili del Fuoco, che vengano reperiti i fondi per la ristrutturazione del Pad. 6 e che l’Emergenza – Urgenza venga attrezzata dei suoi servizi d’assistenza”.
Nella stessa giornata di ieri, tra le mura dell’Assessorato alla Salute, la titolare Borsellino ha incontrato tutti i manager generali della provincia di Messina per discutere delle emergenze territoriali. Il direttore generale dell’ASP 5, Manlio Magistri è stato l’unico a presentare il Piano Nascite, sollecitato dai tagli che si profilano per la sua azienda dalla Regione. Il Comitato si è potuto confrontare con quest’ultimo che ha dichiarato: “Sarei pronto ad assorbire immediatamente l’Ospedale Piemonte. Al momento, non ho ospedali cittadini che si occupino di media e bassa complessità, interventi che devono essere dirottati al Papardo e al Policlinico. Sono costretto a spostare le nostre committenze ad altri, quando potrei usufruire di un grosso punto di riferimento per le emergenze – urgenze come l’Ospedale Piemonte.”
Un’ipotesi plausibile anche secondo l’assessore Borsellino che vaglierà di reperire altri finanziamenti per l’Ospedale Piemonte anche sulla scorta dell’ulteriore proposta del Comitato: la vendita degli immobili del nosocomio di viale Europa attraverso le aste pubbliche già avviate. Da qui, si apre un altro capitolo che riguarda la Direzione Generale e che il Comitato seguirà con attenzione.