Gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Messina si allineano al Comitato No Proroga, chiedendo le dimissioni di Francesco Tomasello, Rettore dell’ateneo peloritano. Lo comunicano attraverso un comunicato, nel quale spiegano i tanti motivi che portano a questa volontà.
Dalla creazione della Fondazione, la quale secondo gli attivisti è solo un modo per continuare a rimanere “attivo” in ambito universitario, alla condanna a 3 anni e 6 mesi per i famosi fatti di Veterinaria, passando per la parentopoli recentemente resa da “Le Iene” ancor più palesendi quanto non lo fosse precedentemente.
Proprio in merito alla Fondazione, gli attivisti si chiedono: “da un punto di vista politico, non vi sembra strano che il nostro rettore si affanni a creare una fondazione pochi mesi prima delle nuove elezioni per la carica di Rettore? Non è che per caso si sta preparando un esilio dorato da presidente della fondazione per manovrare l’Ateneo per altri anni?”.
Gran parte degli attivisti del Movimento 5 Stella fa parte del “mondo dei precari” della ricerca ed altrettanti sono studenti di questo ateneo (il nuovo cittadino portavoce eletto al Parlamento italiano Francesco D’Uva è un dottorando in Scienze Chimiche).
E’ grave poi, secondo gli attivisti, ciò che ha scritto Tomasello nella sua lettera, scritta il giorno dopo della condanna, soprattutto nel passaggio in cui il Rettore dice che “la comunità accademica, tuttavia, si deve interrogare sulle improprie conflittualità che, ancorché limitate, continuano a persistere al suo interno, portando a un inevitabile autolesionismo, e deve saperle individuare e isolare sul piano istituzionale in modo adeguato”. Secondo il Rettore, dicono i giovani del 5 Stelle, “è inopportuno da parte della comunità accademica dissentire, anche fortemente, con quanto espresso e rappresentato dal Rettore”.
“Noi, che siamo studenti, precari e strutturati di UniME, – continuano gli attivisti del M5S -questa Università la amiamo. Siamo le gambe su cui cammina, le braccia con cui fatica ed il cuore che la fa pulsare. L’obiettivo è riprendercela”. (SIMONE INTELISANO)