Scioperano contro un’azienda che non riconosce il sindacato, ma soprattutto perché non credono alla “crisi” a cui si appella la proprietà che sta avviando un esodo incentivato per i marittimi considerati in esubero. Così, come deciso a seguito dell’ultimo incontro negativo tra le parti in Prefettura, è scattato alle 12 lo sciopero di 24 ore indetto dal sindacato Orsa dei lavoratori della Caronte & Tourist.
Come concordato anche con il Comitato Operativo per la Viabilità, la società che gestisce i traghetti ha garantito per la durata dello sciopero i servizi minimi: continueranno ad operare nello stretto 3 navi, assieme a quelle degli altri vettori, per garantire che lo sciopero non generi un vero e proprio collasso delle aree urbane di Villa San Giovanni e Messina, considerando che il venerdì è uno dei giorni più trafficati, per tir e autoveicoli in entrambe le direttive.
La segretaria regionale del sindacato Orsa, Antonella Di Maio, spiega che lo sciopero è stato convocato oltre che per l’esclusione del sindacato, che non ha firmato il contratto collettivo proposto dalla società, anche sul numero degli esuberi che la Caronte & Tourist ha deliberato il 21 novembre dello scorso anno. L’azienda risponde a queste accuse dicendo che già 41 delle 69 unità lavorative, che risultano come esuberi, hanno accettato con clima costruttivo l’esodo incentivato. Restano comunque i disagi per tutta la serata di oggi e per la mattinata di domani, per cui massima prudenza e pazienza per chi deve attraversare lo Stretto, poiché le attese tra un traghetto e l’altro potrebbero essere lunghe.