Il Governo Monti non ha concesso la proroga al progetto del Ponte sullo Stretto. Infatti non vi sarà altra data oltre quella prevista del primo marzo, in cui la la società ‘Stretto di Messina Spa’ e il general contactor ‘Eurolink’ avrebbero dovuto presentare l’atto aggiuntivo per la realizzazione del ponte. La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina era stata congelata con una norma inserita nel Decreto legge di stabilità varato a novembre e trasformato in legge nel dicembre 2012, concedendo tempo fino all’1 marzo per presentare al Cipe il progetto definitivo ed indicare le fonti di finanziamento. Tempi tecnicamente troppo ristretti. Il governo Monti come eventuale risarcimento all’Impregilo ha stanziato 300 milioni di euro.
Non è d’accordo la comunità scientifica, la quale con 39 firmatari ha comprato uno spazio all’interno del Corriere della Sera per un appello ad un nuovo sblocco del progetto. Sono architetti, ingegneri, docenti universitari ed importanti esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale. Per essi “il Ponte sullo Stretto di Messina non è una storia di sprechi, ma un’impresa che ha portato all’Italia e alla comunità scientifica internazionale uno straordinario bagaglio di conoscenze oggi riconosciute in tutto il mondo”.
E’ un grave errore quello del blocco del progetto per gli scienziati, i quali affermano che erano stati raggiunti tutti gli obiettivi prefissati, in particolare quelli relativi a sicurezza, efficienza e continuità di servizio, durabilità e ricadute socio-economiche, specificando che il Ponte è pronto a essere costruito, il progetto è stato sviluppato in dettaglio, controllato e verificato: “decidere sulla sua realizzazione spetta ora alle Autorità del governo italiano”.
Intanto ad inizio marzo è prevista una manifestazione “No Ponte”.