Il Parroco di Pace del Mela, Giuseppe Trifirò, ha sempre lottato con fermezza contro l’elettrodotto Terna, che metterebbe in serio pericolo la salute e la vita degli stessi cittadini. I danni provocati, secondo il sacerdote, sono evidenti: “oggi, dopo, più di 40 anni di industrializzazioni pesanti e lo scempio ambientale […] sono aumentanti un crescente numero di malattie e di morti per tumori come descritto ampiamente dagli studi effettuati dall’ENEA e dall’OMS”.
La battaglia di Trifirò va avanti da più di sette anni, nella totale indifferenza degli organi istituzionali, nonostante le manifestazioni di protesta, i convegni, le lettere inviate sia ai massimi organi dello Stato che a quelli locali.
Ma questa volta c’è di più. In una lettera inviata ai suoi cittadini, il parroco invita tutti i cittadini a non recarsi alle urne, come estrema forma di protesta nei confronti di una classe politica che promette e non mantiene, che si mostra alla popolazione unicamente al momento della richiesta dei voti per confermare la solita logica di potere egoistico.
Il voto, secondo le parole di Trifirò, è un imbroglio, un tranello tessuto ad arte da chi non ha a cuore il proprio paese.
Sembrerebbe una rivisitazione moderna di non expedit quella del sacerdote di Pace del Mela, che visto che reclama a gran voce i diritti, legittimi, alla vita e alla salute, ne nega altri: quello democratico e della libertà di scelta.
Si aspetta allora di vedere cosa effettivamente verrà fuori da una campagna elettorale che certamente sarà ricordata come massimo momento di confusione di ideologie per gli italiani, completamenti divisi dal samba politico. (CLARISSA COMUNALE)