Cosa ne sarà della Rodriquez?. Mentre la Gazzetta del Sud chiede un intervento politico sul vero e proprio “scippo” perpetrato dal Gruppo Immsi di Roberto Colaninno, interviene a poche ore dall’ultima protesta dei lavoratori in cassa integrazione l’on. Francantonio Genovese, con una nota che pubblichiamo integralmente.
“L’ Azienda cittadina Rodriquez – Cantieri Navali – scrive il deputato uscente del PD – continua ad essere nell’occhio del ciclone. La sorte incerta dei suoi dipendenti, in cassa integrazione ormai da quattro anni, e dell’attività tutta, merita attenzione ed un intervento che non può essere più rinviato. L’utilizzo di ammortizzatori sociali, è divenuto, per i lavoratori messinesi, un tunnel senza uscita; una soluzione che sarebbe dovuta essere transitoria e di accompagnamento, per la sua stessa natura, si è trasformata in uno status quo di dubbia valenza giuslavorista e di sicura inopportunità etica. Lasciare famiglie nell’incertezza, un’incertezza protratta per anni, rappresenta un lento stillicidio che paralizza le sorti di chi si trova coinvolto e, conseguentemente, paralizza le sorti di un intero sistema aziendale, gestionale ed economico. La Rodriquez ha il dovere di dare delle risposte; deve fare chiarezza, lo deve ai lavoratori in cassa integrazione, lo deve a tutta la realtà d’impresa che teme per le sorti dell’intero stabilimento cittadino. E’, in genere, troppo facile parlare di “lavoratori” come categoria astratta ed impersonale; è semplice dire che “sono in cassa integrazione”, ciascuno di “quei lavoratori” è una storia, ha un nome ed un cognome, ha necessità, speranze, intenti, diritti e doveri. Semplificare è la tendenza attuale, quando ci si trova innanzi a situazioni di difficile soluzione. Chiediamo, che l’Azienda intervenga su quello che non vorremmo diventi “l’ennesimo caso Messina”.
E’ necessario – conclude genovese – che la Rodriquez, nelle sue componenti dirigenziali, si pronunci sugli intenti; solo allora si potrà porre in essere una pianificazione concertata e congiunta, che permetta all’Azienda di garantire i suoi dipendenti, ed alla città di non vedere estinta un’altra delle sue storiche roccaforti d’impresa.”
Ricordiamo che dal 1 gennaio i Cantieri navali della Zona falcata sono stati assorbiti definitivamente da “Intermarine”, la società ligure che fa capo all’Immsi di Colaninno. Una fusione per incorporazione che ai dipendenti sembra l’atto finale di un percorso di smantellamento del cantiere in atto da almeno cinque anni. “Con una semplice ristrutturazione aziendale, denunciano infatti i sindacati- potrebbero pure chiudere il cantiere di Messina. Forse è per questo che non hanno mai presentato il Piano Industriale”.