Dinanzi al carcere di Gazzi tanti i familiari dei detenuti in fila per ore, alcuni dalla notte precedente. Madri con i figli piccoli, donne anziane, gente arrivata da tutta la Sicilia. Solo una tettoia ed alcune panchine per ripararsi, e un bagno messo a disposizione dentro una roulotte allestita da un gruppo di volontari. Questa la cornice che ha fatto da sfondo alla presentazione ufficiale a Messina della Lista “Amnistia Giustizia e Libertà”, che vede tra i candidati radicali anche i messinesi Saro Visicaro al Senato ed Andrea Brancato alla Camera dei Deputati.
Capolista nella Sicilia Orientale la deputata uscente Rita Bernardini, che il carcere messinese lo conosce molto bene, e che dopo due diverse ispezioni ha prodotto una interrogazione parlamentare (nell’aprile 2011) denunciando le gravissime carenze, non solo strutturali, del luogo di detenzione.
Una battaglia che adesso prosegue anche attraverso il programma politico di una campagna elettorale difficile per la lista di scopo.
“L’AMNISTIA è il primo passo necessario per riformare la GIUSTIZIA” – ribadiscono Visicaro e Brancato, che hanno raccolto anche le testimonianze di molti parenti dei carcerati che lamentavano la disumanità di un’attesa per i colloqui che, unico caso in tutta Italia, avviene praticamente sulla strada.
I radicali messinesi hanno poi fornito dei dati che riguardano l’amministrazione della giustizia sullo Stretto, dove sono 17.858 le cause pendenti presso la sezione, oltre 22.000 cause civili iscritte a ruolo ed ogni anno ne vengono iscritte 9.000 nuove, cioè 1500 cause per ogni giudice. Un numero insostenibile vista la carenza di organico, a cui mancano 11 giudici a fronte di oltre 2000 avvocati impegnati, ovvero 1 ogni 100 abitanti. Cioè 1.500 cause per ogni giudice. Dall’organico mancano 11 giudici. Oltre 2000 gli avvocati impegnati , ovvero 1 ogni 100 abitanti.
Le carceri però sono solo la punta dell’iceberg del più generale sfascio della giustizia italiana. “Ogni giorno – spiega Visicaro – si consuma quella che si può definire amnistia strisciante, clandestina e di classe: l’amnistia delle prescrizioni, di cui beneficia solo chi si può permettere un buon avvocato e ha “buone amicizie”; sono circa 150mila i processi che ogni anno vengono chiusi per scadenza dei termini. Ogni giorno almeno 410 processi vanno in fumo, ogni mese 12.500 casi finiscono in nulla. Ecco perché è necessario ripartire applicando l’amnistia”.
Di seguito il video realizzato dai radicali durante la presentazione.