Qualcuno forse ricorderà un articolo dello scorso 17 ottobre nel quale si riportava la notizia di un provvedimento di misura cautelare contro un quarantaduenne colpevole di stalking. Quell’ordine del tribunale, così come temuto dalla famiglia della vittima, non ha fatto desistere dalla propria insana passione Sokol Doga, il protagonista di tutta questa triste vicenda. Nato a Tirana quarantadue anni fa, Doga anni addietro lasciò l’Albania per l’Italia, ospitato da una sorella residente in una palazzina della barcellonese “Via del Mare”.
Nello stesso stabile vive con la propria famiglia una giovane donna che presto Sokol ha iniziato a corteggiare non corrisposto, sino a diventarne uno stalker. Come avevamo scritto, l’uomo nell’agosto scorso, dopo vari atti persecutori nei confronti della ragazza, ha tenuto tutto un quartiere col fiato sospeso per la propria minaccia di suicidio da perpetrare gettandosi dal terrazzo dello stabile in questione, sotto gli occhi della poveretta. Per questo per l’uomo era scattata la decisione di divieto di avvicinamento, a meno di 200 m, alla donna ed ai suoi familiari. Ma di fatto la situazione non è cambiata; anzi. L’uomo ha continuato a stazionare nell’androne del palazzo, o nelle vicinanze, tanto che la ragazza, sempre più intimorita dalle ripetute violazioni dell’ordine restrittivo, si è convinta a denunciarlo alla Procura che, per la seconda volta, ha iniziato ad indagare. In breve è emerso che l’uomo aveva da tempo iniziato a condurre una vita da barbone, dormendo addirittura dentro l‘androne dello stabile o comunque nelle sue immediate vicinanze.
Se da un lato il decreto gli impediva di soggiornare presso la sorella, dall’altro egli non smetteva affatto i panni di stalker dedicando il proprio tempo ad osservare, pedinare e cercare di contattare la ragazza; non riuscendo quindi a trovare un lavoro e continuare normalmente la propria vita. La presenza di un uomo addormentato su giacigli di cartone agli angoli delle strade lungo Via del Mare non è però passata inosservata, tanto che una sua foto una settimana fa è stata pubblicata su un blog di Facebook (Barceblog) da cittadini colpiti dall’apparizione di senzatetto in una città che sta vivendo economicamente i propri momenti bui. La crisi ha la propria colpa perché di fatto l’uomo è senza lavoro ed impossibilitato a pagarsi una dimora, però è anche la sua “patologia” ad impedirgli di trovare un sostentamento ed una condizione di vita adeguati.
Dopo avere appurato che “il misterioso barbone di Via del Mare” altri non era che lo stalker tentato suicida di agosto, appostato ogni giorno nelle vicinanze della casa o del luogo di lavoro della propria vittima, la Procura di Barcellona, nella persona del sostituto procuratore Fabio Sozio, ha chiesto ed ottenuto un ordine di arresto al GIP Sara D’Addea. Doga, cui già da tempo è stato revocato il permesso di soggiorno su territorio italiano, è adesso in carcere. Secondo la Procura le denunce di stalking a Barcellona sono già una mezza dozzina, ed anche così si può parlare soltanto di una stima approssimativa: molte sono le donne o gli uomini (esistono anche donne stalker) che non denunciano. Di qui l’invito a non avere paura, rivolgendosi da subito a chi può provare a risolvere il disagio: molti sono i centri di aiuto per le vittime come per gli stalkers stessi che, questa è una palese dimostrazione, a causa di tale ossessione rovinano la propria esistenza vivendo in un irrazionale limbo. (CARMEN MERLINO)