Per non morire di tasse e non chiudere le aziende, Tutti Pazzi per Messina ha organizzato nella sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele l’assemblea pubblica degli imprenditori dal titolo Patto fiscale per Messina. Davanti a una platea gremita e interessata composta perlopiù da imprenditori e rappresentanti di categoria si sono alternati al microfono l’Avv. Prof. Alessandro Dagnino, Avvocato Tributarista presso lo studio Legale Dagnino di Palermo e Docente di Diritto Tributario presso l’Università dell’Aquila, il Dott. Davide Giacalone giornalista per i quotidiani Libero e Il Tempo e opinionista di RTL 102.5, il Dott. Giuseppe Midili, Giornalista e Assessore alle Finanze del Comune di Milazzo e l’Ing. Santi Trovato, Presidente Ordine degli Ingegneri di Messina e Presidente della Consulta degli Ordini Professionali. Il moderatore dell’incontro è stato Angelo Villari, imprenditore e promotore di Tutti Pazzi per Messina.
L’assemblea è stata un’occasione di confronto sulle tematiche tributarie. Si è partiti da una prospettiva locale grazie all’intervento del dott. Midili che ha sottolineato l’assoluta necessità di cooperazione tra il mondo politico e quello imprenditoriale, perché «se
Davide Giacalone ha invece allargato la prospettiva a livello nazionale, con un confronto tra l’Italia e il resto d’Europa, individuando proprio in ambito tributario il tallone d’Achille del nostro paese, dove la pressione fiscale ha raggiunto un peso insostenibile. «Questo – ha spiegato Giacalone – spaventa i contribuenti onesti», contribuendo a creare un clima di paura. Inoltre ha spiegato come i numerosi sprechi citati dal dott. Midili sono da imputare all’assenza di un cervello pensante nella gestione della Pubblica Amministrazione.
Più tecnico invece l’intervento dell’Avv. Dagnino, che, alla luce anche della sua esperienza in ambito tributario, ha cercato di mostrare le anomalie del sistema italiano, di cui, anche il cittadino onesto non deve sentirsi suddito. Partendo proprio dalla considerazione che il sistema a volte può rivelarsi ingiusto, Dagnino ha posto l’accento sulle aliquote deviate, cioè cresciute senza controllo. Ha inoltre messo in evidenza come nonostante la enorme pressione fiscale, spesso le entrate servano solo per far funzionare la macchina pubblica, senza alcun beneficio per i contribuenti. Si è poi dedicato al fenomeno dell’evasione fiscale, aggiungendo alla nota figura dell’evasore quella dell’inadempiente, colui cioè che dichiara il proprio reddito ma che non ha i soldi per poter pagare. Ad oggi, il sistema punisce proprio queste persone e non colpisce l’evasore reale, cioè la persona che non dichiara nulla allo Stato.
È stata poi la volta di Santino Trovato che ha sottolineato l’urgenza della situazione e la necessità di «affiancare al Patto Fiscale un serio piano di rilancio economico». L’ingegnere ha poi citato l’impegno dell’Ordine da lui presieduto che già in passato ha cercato di presentare piani di sviluppo, proponendo incentivi sui materiali edili, senza purtroppo ricevere le adeguate risposte.
Le conclusioni dell’assemblea sono toccate a Davide Giacalone che ha individuato nella meritocrazia, in una pressione fiscale epurata dal moralismo e nelle Venture Capital dei volani di sviluppo per il nostro paese.